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15:56 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

L’uscita di Dune 2 potrebbe essere rimandata a causa dello sciopero degli attori

21 Luglio 2023

Le conseguenze dello sciopero indetto da Sag-Aftra – il sindacato degli attori di Hollywood – cominciano a farsi sentire. Lo avevamo anticipato qui: se gli attori non partecipano alle anteprime e alle prime, se non posso prendere parte ai tour promozionali e agli eventi con il pubblico, perché mai i produttori dovrebbero far arrivare un film nelle sale? È la preoccupazione che in questi giorni, come riporta Variety, sta convincendo Warner Bros. a posticipare la distribuzione di Dune: Parte 2 all’anno prossimo. L’uscita del film, infatti, al momento è prevista per il 3 di novembre negli Usa (l’1 in Italia) ma, stando alle previsioni di moltissimi esperti del settore e addetti ai lavori, c’è il serio rischio che per quella data lo sciopero degli attori sia ancora in corso. Se Timothée Chalamet e Zendaya non potessero davvero partecipare alla campagna promozionale né alle anteprime/prime del film, il rischio per la casa di produzione sarebbe troppo grande. Soprattutto per un film la cui realizzazione, senza considerare le spese di marketing, costerà intorno ai 150 milioni di dollari.

Questa indiscrezione ripresa da Variety è un’ulteriore conferma dei timori che iniziano a serpeggiare tra i dirigenti degli studios hollywoodiani. Lo sciopero degli attori – e quello degli sceneggiatori, che prosegue dallo scorso 3 maggio – potrebbe durare a lungo, l’accordo tra le parti (Sag-Aftra e Amptp, l’associazione che rappresenta studios e piattaforme) è ancora lontanissimo, novembre non è così lontano, invece. E nemmeno dicembre, tanto che, sempre secondo Variety, Warner Bros. starebbe pensando di rimandare l’uscita di altri due titoli importanti, attesi nelle sale per la fine di quest’anno. Si tratta di The Color Purple, film alla cui realizzazione ha partecipato anche Oprah Winfrey in qualità di produttrice, e il sequel di Aquaman (anche se forse, in quest’ultimo caso, da Warner vogliono solo prendere tempo e permettere al pubblico di dimenticarsi di The Flash). L’arrivo nelle sale americane di questi due film era prevista, rispettivamente, per il 20 e il 25 dicembre: ora si parla, anche nel loro caso, di 2024.

E non è solo Warner Bros. a fare queste riflessioni in questi giorni. Disney sta considerando di posticipare l’uscita di The Marvels, nuovo capitolo dell’infinita saga Marvel, attualmente prevista per il 10 novembre. Lionsgate vorrebbe prendere ancora un po’ di tempo prima di decidere se far uscire il reboot di The Hunger Games (The Ballad of Songbirds & Snakes) il 17 novembre o più in là, nel 2024. Lo stesso discorso vale anche per Columbia Pictures, di proprietà di Sony, che il 22 novembre ha in calendario l’uscita del Napoleone di Ridley Scott e Joaquin Phoenix. Queste date restano per il momento confermate, ma nessuno si sente di confermarle davvero con lo sciopero in corso. La soluzione, ovviamente, è una sola: trovare un accordo che garantisca ad attori e sceneggiatori un più equo compenso e migliori condizioni lavorative.

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