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È stata una donna a realizzare l’opera più importante di Duchamp?

Nel 1917 l’American Society of Independent Artist respinse un’opera chiamata Fountain, un orinatoio rovesciato firmato R. Mutt. Marchel Dopo la decisione del consiglio, uno dei membri, Marcel Duchamp, diede le dimissioni. Alfred Stieglitz fotografò l’opera, della quale si sono poi perse le tracce. Come scrive Siri Hustvedt in un interessante articolo pubblicato dal Guardian, «l’oggetto sparì, ma nacque l’arte concettuale».

Hustvedt spiega che a realizzare l’opera, in realtà, non fu Duchamp, ma una poetessa e artista tedesca, la baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven (1874-1927), personaggio che compare nel suo ultimo romanzo, Memories of the Future. Sostenuta da una serie di fonti accademiche elencate nel libro, Hustvedt sostiene che fu la donna a trovare l’oggetto,  firmarlo con il nome R. Mutt e proporlo come un’opera d’arte all’American Society of Independent Artist. Nel suo libro la scrittrice cita una lettera scritta da Duchamp a sua sorella Susanne, nella quale l’artista racconta di come una sua amica avesse proposto alla mostra del 1917 un orinatoio firmato con lo pseudonimo R. Mutt.

Quando negli anni ’30 André Breton e altri attribuirono l’originale a Duchamp, lui non si preoccupò di smentire (Elsa von Freytag-Loringhoven era già morta, nel 1927), ma fu solo nel 1950, quattro anni dopo la morte di Stieglitz, che l’artista autorizzò le repliche dell’opera. Un’ulteriore prova: la grafia sull’orinale corrisponde alla calligrafia che Von Freytag-Loringhoven usava per le sue poesie. Se quanto raccontato da Siri Hustvedt nel pezzo è vero, sarà necessario aggiornare tutti i manuali di storia dell’arte del mondo.