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07:09 martedì 30 dicembre 2026
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.
Bolsonaro è stato ricoverato d’urgenza per un singhiozzo che andava avanti ininterrottamente da 9 mesi Il singhiozzo cronico dell'ex Presidente si è aggravato durante la detenzione in carcere, rendendo necessario il ricovero e anche la chirurgia.
Il thread Reddit in memoria di Brigitte Bardot è stato chiuso subito perché quasi tutti i commenti erano pesanti insulti all’attrice Accusata di essere una lepenista, islamofoba, razzista, omofoba e classista, tanto che i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti.
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.

Dries Van Noten lascia la direzione creativa del suo marchio

19 Marzo 2024

«All’inizio degli anni Ottanta, quando ero un giovane ragazzo di Anversa, il mio sogno era avere una voce nella moda. Attraverso un viaggio che mi ha portato a Londra, Parigi e oltre, e con l’aiuto di innumerevoli persone che mi hanno sostenuto, quel sogno è diventato realtà. Ora, voglio spostare la mia attenzione sulle cose per cui non ho mai avuto tempo. Sono triste, ma allo stesso tempo felice, di farvi sapere che mi dimetto alla fine di giugno. Mi sto preparando a questo momento da un po’ e sento che è ora di lasciare spazio a una nuova generazione di talenti perché possano portare la propria visione nel marchio.» Così si apre la lunga e personale lettera pubblicata su Instagram con cui, poco dopo un articolo in esclusiva per Wwd, Dries Van Noten ha annunciato la decisione di lasciare il marchio che porta il suo nome dopo trentotto anni. 

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La collezione maschile per la Primavera Estate 2025, che verrà presentata durante la settimana della moda parigina del prossimo giugno, sarà quindi l’ultima firmata da Van Noten in qualità di direttore creativo del marchio che ha fondato nel 1986, e segnerà la fine di una carriera di quasi quarant’anni durante la quale il designer belga ha dimostrato che trovare un equilibro tra una visione creativa personale e la stabilità economica di un’azienda è possibile. A partire dal suo ingresso nel mondo della moda insieme agli altri membri del leggendario gruppo degli Antwerp Six, infatti, Van Noten ha intrapreso un percorso di crescita lenta, scandito da passi piccoli e ritmi sostenibili, e mai piegato a tutte quelle logiche commerciali che sempre più spesso sono considerate necessarie alla sopravvivenza di un marchio ma che, con sempre maggiore chiarezza, riconosciamo come insostenibili e limitanti per tutti. Quattro collezioni l’anno, due per la donna e due per l’uomo, niente pubblicità in senso tradizionale, nessuna corsa a vestire la celebrity più in vista o a creare l’it-bag del momento: questo il modello Dries Van Noten, rimasto integro anche dopo l’acquisizione di una quota di maggioranza nel marchio da parte del gruppo Puig nel 2018. 

«Da quando Puig è entrato a far parte dell’azienda, abbiamo continuano a crescere nel mondo in cui volevamo» scrive nella lettera Van Noten, che col sostegno del gruppo ha visto il proprio marchio progressivamente ampliarsi e stabilizzarsi – tramite l’apertura di nuovi punti vendita, l’espansione delle categoria degli accessori e l’introduzione degli accessori e l’introduzione di una linea di profumi e rossetti – senza mai perdere di vista la propria personalissima idea di moda e di business. «L’imprenditore è romantico» riassumeva Angelo Flaccavento nella storia di copertina dedicata a Van Noten nel numero uno di Rivista Studio del 2011. «Il marchio è ora rigoglioso. Come in un giardino, decidi cosa piantare, e a un certo punto, continua a fiorire» continua il designer, con una romantica metafora che testimonia la sua passione per i fiori e per il giardinaggio (raccontata nel 2017 da Hanya Yanagihara sul New York Times in un ritratto imprescindibile per accedere all’universo di Dries Van Noten), che probabilmente saranno tra le attività a cui il designer ora potrà finalmente dedicarsi, mentre da Dries Van Noten (il marchio) bisognerà trovare qualcuno che prenderà il suo posto. «A tempo debito, annunceremo il designer che continuerà la storia dell’uomo e della donna DVN. Ad ogni modo, continuerò a essere coinvolto nella casa di cui faccio tesoro» ha scritto Van Noten nella sua lettera, prima di ringraziare tutte le persone che l’hanno accompagnato nel corso degli anni, non ultime quelle che amano e sostengono il suo lavoro e che il designer sembra voler rassicurare rispetto al destino del marchio: «Sono sicuro di questo: il futuro di DVN rimane luminoso.»

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