Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Dior sempre (più) vacante
Ci avevamo creduto tutti, sembrava poter essere la più semplice tra le soluzioni impossibili. Marc Jacobs sarebbe andato da Dior lasciando Louis Vuitton in mano a Phoebe Philo. Tutti erano apparentemente molto, molto, soddisfatti e le acque in quel di LVMH si erano calmate dopo le troppe voci di passaggio di consegne.
Eppure proprio quando sotto Natale il gioco, e il cadeau per i sartini orfani del couturier, sembrava pronto, Marc Jacobs ha alzato il tiro sulle pretese e i traslochi. Da Dior Mr Jacobs avrebbe voluto tutto l’ufficio stile con cui collabora da 14 anni da Louis Vuitton e dei cachet, ovviamente, che Phoebe Philo in compenso sembrava un peso piuma sull’economia di casa Pinault. Ricomincia il pellegrinaggio alla corte di Dior, e le confabulazioni su chi, come e perché. Siccome la questione inizia a non stupire più e i nomi da totoscommesse si sono giocati già questa estate, il nuovo trittico in lizza si compone di chi (casualmente) ha presentato tra le migliori stagioni primavera estate 2012: Raf Simons, Alexander Wang e Jason Wu.
Marc Jacobs al momento si è discostato dal problema con una campagna che vede la piccola Dakota Fanning protagonista (discussa) di una lolitesca immagine per il parfume Lola, appunto, richiamando i clamori e i nervosismi che il numero di Vogue Paris, l’ultimo di Carine Roitfield aveva acceso. E Phoebe che già pensava, finally, a broccati e pendenti? Natale in famiglia per tutti.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.