È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
L’uomo Del Monte ha dichiarato bancarotta
L’azienda ha grossi debiti perché i consumatori statunitensi hanno cominciato a cercare cibi più sani, facendo diminuire molto le vendite.

Dopo 138 anni, una grande multinazionale specializzata nella vendita di frutta e verdura a lunga conservazione è stata costretta a dichiarare bancarotta. Il gruppo Del Monte, noto anche in Italia per la vendita di frutta in lattina e per i celebri caroselli degli anni ’80, non riesce più a far fronte ai debiti accumulati. La branca statunitense, controllata dalla Del Monte Pacific, si è vista costretta a portare i libri contabili in tribunale per far fronte a una situazione debitoria così grave da essere difficilmente quantificabile. L’azienda, adesso, come spiega Jordan Valinsky su Cnn, entra in una procedura controllata che le consentirà di continuare a funzionare nell’attesa di un compratore.
Come riportato da Al Jazeera, al momento non è nemmeno chiara l’entità precisa dell’ammanco. Si stima un buco quasi sicuramente sopra il miliardo di dollari, ma che potrebbe arrivare anche a undici cifre. Del Monte però non ha intenzione di chiudere: sta tentando la strada del “fallimento controllato” per rimettersi in sesto, potendo già contare su un prestito di oltre novecento milioni di dollari. Quel che è certo è che per risollevarsi dovrà cambiare strategia commerciale e aggiornare l’offerta dei suoi marchi al cambiamento dei gusti e delle esigenze alimentari dei consumatori americani. A mettere in difficoltà l’azienda infatti è stata la progressiva diminuzione dei volumi di vendita, dovuta al fatto che sempre più statunitensi hanno cominciato a prestare attenzione alla qualità di ciò che mangiano, cercando cibi più salutari di quelli venduti dal marchio. «Le preferenze dei consumatori si sono spostate dai cibi in scatola pieni di conservanti verso alternative più sane» ha dichiarato Sarah Foss, consulente finanziaria della Debtwire, azienda che sta aiutando Del Monte a riorganizzare i suoi debiti.
Gli statunitensi quindi cercano di mangiare meglio, o almeno di spendere meno. Con l’inflazione alle stelle, in molti hanno abbandonato i prodotti del marchio Del Monte per alternative più economiche di marchi meno blasonati. A dare il colpo di grazia alla multinazionale già in difficoltà ci si è messo anche il presidente Trump: i dazi sull’importazione di acciaio hanno alzato il prezzo delle lattine in cui viene venduta la frutta da Del Monte, costringendola ad aumentare i prezzi o ridurre ulteriormente i margini di profitto.