Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Da Marte al Kenya, tutte le teorie cospiratorie su Obama

Non è statunitense, dice di essere nato nelle Hawaii ma in realtà è nato in Kenya, cosa che lo renderebbe un presidente Usa illegittimo. Oppure: è figlio di comunisti che lo hanno istruito di conseguenza, ergo è un comunista. O ancora: vuole distruggere le libertà e i diritti dei cittadini: ha cominciato con la riforma sanitaria MediCare e continuerà con un bel giro di vite sulle armi.
E così via. Barack Obama, che proprio ieri ha cominciato ufficialmente il suo secondo mandato, ha da sempre ispirato le menti già di per sé fertili dei patiti della cospirazione. Dal 2008 a oggi, complice la crisi, le teorie più disparate e assurde si sono sviluppate diventando sempre più popolari. Il movimento dei truthers (che sostiene che Obama sia un cittadino kenyota), per esempio, ha avuto una vasta copertura mediatica e un ottimo successo – perlomeno finché la Casa Bianca stessa non ha reso pubblico il certificato di nascita del Presidente (certificato statunitense, ovviamente).
Il mensile Mother Jones ha messo assieme tutte queste incredibili teorie in un grafico che è un vero e proprio inno al pensiero magico e paranoico (lo potete vedere per intero qui). Scegliendo fior da fiore, ecco le “teorie” più tragicamente incredibili e buffe:
1) Obama è l’Anticristo e il suo slogan “Yes We Can” suona “Thank You Satan”. Ovviamente;
2) Obama è gay;
3) ha causato la crisi dei subprime del 2008, negli anni Novanta. Ovvero, quando a Chicago tentò di “costringere” le banche a prestare soldi a cittadini afroamericani;
4) è stato su Marte quando era teenager. Lo dicono due signori che sostengono di essere stati “teletrasporti su Marte dalla Cia”, e di ricordarsi la compagnia di un giovane Barack Hussein Obama. La parte più divertente della storiella? La smentita della Casa Bianca, che potete leggere qui.
Potete leggerle tutte qui.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.