Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
La parola del 2014 potrebbe non essere nemmeno una parola


Secondo il Global Language Monitor, una società che si occupa di studiare il linguaggio online tramite l’analisi dei big data, ha nominato la parola del 2014. Il problema è che, per la prima volta, non si tratta di una parola ma di un emoji, anzi precisamente ma di un ideogramma, il disegno stilizzato di un cuore rosso, usato online per comunicare un’ampia gamma di emozioni che vanno dall’affetto all’approvazione passando per l’amore sfrenato.
♥♥♥
Stando agli standard del GLM le parole dell’anno vengono scelte «sulla base del loro effettivo utilizzo nel mondo anglofono, di cui oggi fan parte 1,83 miliardi di persone». Altre parametri: la diffusione globale, un minimo di 25 mila citazione e un utilizzo ampio e radicato tra gli utenti.
A seguire, altre parole come “hashtag”, “vape” (l’azione di fumare una sigaretta elettronica), “photobomb”.
A proposito dell’enorme successo degli emoji come lingua franca globale, rimandiamo a questo bell’articolo del New York magazine, che spiega l’ascesa e i motivi della diffusione di questo incredibile sistema di simboli.
(via)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.