Il Museo del Novecento ospita circa 350 oggetti e manufatti dell’architetto e teorico milanese: un percorso in nove sale che mostra per la prima volta la sua produzione come designer.
In L'arte queer del fallimento, da poco arrivato in Italia grazie a minimum fax, Jack Halberstam cerca di smontare il mito del successo attraverso gli esempi di cultura pop per lui più sovversivi dei nostri tempi: i film d'animazione degli anni Novanta e Duemila.
Francesco Lettieri ha girato un ambizioso micro-film in costume che rielabora alcune terribili scene del capitolo intitolato "Il pranzo del Generale Cork".
Lì dentro. Gli italiani nei social è un racconto coinvolgente e affettuoso di tutte le assurdità che gli italiani mostrano su Internet, la conferma della tradizione farsesca che da sempre tiene assieme il nostro Paese.
Le mostra di Lady Tarin, in collaborazione con Xiaomi, racconta come la città lagunare si è preparata alla Biennale.
Dalle classiche ambientazioni californiane con Città in fiamme, quello che viene spesso definito il miglior scrittore di crime al mondo, sposta l'ambientazione in New England, riscrivendo la guerra di Troia con mafiosi italiani e irlandesi.
La Biblioteca Braidense di Milano celebra lo scrittore e semiologo ricostruendo il suo famoso Studiolo in una mostra che lo trasforma nell'Aby Warburg italiano.
Storie di depressione, medicinali, crisi psicotiche, appuntamenti che finiscono male e ragazze che alla fine escono comunque incolumi: la categoria letteraria che spopola su TikTok.
Sembra una domanda stupida, eppure il processo che coinvolge Maurizio Cattelan e lo scultore Daniel Druet fissato per il 13 maggio dovrà formulare una risposta.
Il profilo dell'altra di Irene Graziosi è il raro caso di un romanzo che riesce a mostrare vizi, bizzarrie e assurdità del mondo degli influencer e dell'attivismo sui social.
Nato uomo, ha scelto di diventare donna firmando i suoi lavori più conosciuti e poi è tornato uomo: la vita, l'arte e il ricovero durato mezzo secolo di Louis Marcussen.
Dallo spettacolo di Marco Paolini sul disastro del Vajont a quello di Alessandro Orsini sull'Ucraina: come un modo di fare teatro ha cambiato il dibattito pubblico italiano, trasformando l'indignazione permanente in un genere narrativo.