Memphis Again in Triennale fino al 12 giugno è una sfilata dei mobili più pazzoidi della storia del design italiano, che fa rimpiangere la spensieratezza degli anni Ottanta e invidiare chi può permetterseli.
Il cantante che ha cambiato per sempre il volto della cultura popolare americana e il manager che lo ha trasformato prima in divo, poi in icona, infine in reliquia: storia di Elvis e del colonnello Tom Parker, in attesa di vedere il biopic di Baz Luhrmann.
La pandemia, il pregiudizio culturale tutto italiano nei confronti della moda, il ruolo del direttore creativo e quello degli influencer: conversazione con la critica e curatrice sui temi più attuali dell’industria a partire dal suo ultimo libro.
Oggi a Cannes è il giorno di Crimes of the Future, il ritorno del regista canadese dopo otto anni, l'ultimo capitolo di una carriera che ha cambiato la storia del cinema e spostato in avanti i limiti dell'immaginazione umana.
Conversazione con l’autore di Randagi, quarta intervista della nostra serie dedicata ai candidati al Premio Strega 2022.
La serie di Antoine Chevrollier, da poco uscita su Disney+, racconta l'uccisione nel 1986 a Parigi di un 22enne franco-algerino da parte di due poliziotti, un fatto di cronaca che ricorda la morte di George Floyd e quella di Stefano Cucchi.
Mr. Morale & The Big Steppers è un album musicalmente bellissimo ma per niente facile, che concede pochissimo all’ascolto distratto o alla ricerca della hit radiofonica.
Dicono che i Millennial non si sposano più, ma le fotografie che celebrano l'unione dell'attrice con il direttore della galleria Karma di New York potrebbero farci cambiare idea.
Apre al Mart di Rovereto una grande mostra dal titolo felliniano, La vita dolce, che celebra i tre amori del pittore di 94 anni: New York, la moglie Ada e i paesaggi.
Perché tutti stanno amando l'intervista di Vanity Fair alla sorellina delle gemelle Olsen, protagonista del nuovo film Marvel dedicato a Doctor Strange.
L'edizione bellica del festival della canzone europea finisce esattamente come tutti prevedevano: vincono gli ucraini Kalush Orchestra, trionfatori alla fine di un evento un po' cupo, molto (troppo) simbolico e sorprendentemente senza pezzi trap.