Attualità | Rassegna

Come sta andando la pandemia in Europa?

Tra aumento dei contagi e restrizioni più severe, alcuni articoli per capire la situazione in cinque Paesi europei.

di Studio

Alcuni membri della task force tedesca nata per contrastare il Coronavirus nel Paese (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Il 17 settembre il direttore regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, ha voluto ricordare che la situazione Coronavirus continua a essere molto preoccupante, sottolineando che i nuovi casi settimanali hanno superato quelli segnalati a marzo, durante la prima ondata. «Oltre la metà dei Paesi europei», ha continuato Kluge, «hanno registrato aumenti di oltre il 10 per cento nelle ultime due settimane e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio». Numeri che rappresentano un «trend allarmante» e «devono essere una sveglia per tutti».

Per contrastare questa seconda ondata alcune aree hanno messo in atto una sorta di lockdown localizzato, spiega il Nyt. In Francia, nei dipartimenti di Lione e di Nizza sono state adottate nuove misure restrittive, come il divieto di raduni pubblici o la chiusura dei bar. In Gran Bretagna, per evitare nuove chiusure, sono state introdotte restrizioni più severe in città come Birmingham, Bolton o Leicester e in alcune zone della Scozia e del Galles, misure che al momento riguardano all’incirca 10 milioni di persone. Sono state attivate chiusure mirate anche nella regione di Madrid, epicentro dell’epidemia in Spagna, che entreranno in vigore nel fine settimana. Per capirne di più, abbiamo raccolto una serie di articoli che approfondiscono la situazione in 5 Paesi dell’Europa. Intanto in Italia, da Nord a Sud, continuano a essere monitorati numerosi focolai, comunque molto circoscritti, ma nel resto del mondo la pandemia non rallenta: l’India ha superato la barriera dei 5 milioni di casi, mentre Israele è stato il primo Paese al mondo a reintrodurre il lockdown totale, lo scorso 18 settembre.

U.K. Sets New Cap on Social Gatherings as Virus Cases Spike – Bloomberg
Non si tratta di un nuovo lockdown, considerando che negozi, pub, ristoranti, scuole e palestre resteranno aperti nel Regno Unito (così come gli uffici). Tuttavia, mentre i contagi continuano a crescere, sono state approvate nuove restrizioni per i cittadini di gran parte del Nord-Est dell’Inghilterra e delle Midlands, per limitare le nuove infezioni. In questo articolo Bloomberg le elenca tutte, soffermandosi sulla “regola del sei”: imposta a inizio settimana, impone a chiunque il limite di non potersi aggregare con più di cinque persone contemporaneamente, in casa o fuori.

Coronavirus: Cases in France leap past 10,000 a day – Bbc
La Francia ha superato i 10mila nuovi contagi di Coronavirus nelle ultime 24 ore. Secondo i dati diffusi venerdì 18 settembre dalla Sanità Pubblica, infatti, sono stati 10.593 i nuovi casi positivi, con 50 decessi, mentre sale anche il numero dei pazienti in ospedale. Intanto sono state designate 42 “zone rosse”, dove la diffusione del virus è attiva e dove sono in vigore restrizioni più severe. Tra queste: Parigi, Lione e quasi l’intera costa mediterranea. Qui la Bbc spiega cosa sta succedendo, e l’entità delle nuove misure.

‘We’ve learned how we need to act’: Spain braces for second wave of CovidGuardian
Con questo reportage dalle strade di Parla, una città a mezz’ora di macchina da Madrid, il Guardian ha raccontato come la Spagna sta reagendo alla seconda ondata di Covid-19, analizzando la situazione politica del Paese e anche lo stato del sistema sanitario. Nonostante un forte aumento delle infezioni, in particolare tra i giovani, nelle strade non si respira il clima di panico del primo lockdown. «Adesso sappiamo cosa dobbiamo fare», ha commentato un docente universitario intervistato nell’articolo, prima di elencare i motivi per cui i contagi sono riesplosi: «Abbiamo aperto troppo presto, eravamo troppo rilassati e non avevamo una sorveglianza a livello locale».

Coronavirus: ‘We won’t get rid of masks anytime soon,’ says leading German virologistDeutsche Welle
Christian Drosten, il virologo che ha guidato la risposta tedesca al Coronavirus, in un’intervista su Deutsche Welle ha dichiarato che il prossimo inverno si prospetta come una stagione non facile, nonostante la Germania abbia gestito la pandemia in maniera migliore rispetto agli altri Paesi europei. Secondo Drosten, la tempestività nel contenere i primi focolai con lockdown mirati e la grande disponibilità di test sono i fattori che hanno permesso al Paese di registrare un’incidenza del virus estremamente bassa, che è rimasta sempre piuttosto stabile, anche se ora si assiste a un leggero aumento delle trasmissioni. I 2.194 nuovi casi registrati lo scorso 17 settembre rappresentano infatti il peggior dato giornaliero registrato da aprile.

On This Island, Everyone Knows Your Name (if You Have Covid-19)New York Times
La giornalista Matina Stevis-Gridneff ha raccontato sul New York Times com’è vivere la pandemia sull’isola greca di Chio, che conta 50.000 residenti e che dall’inizio della pandemia ha registrato 30 casi e nessun decesso. La Grecia, d’altronde, è uno dei Paesi europei in cui il virus si è diffuso meno – al momento conta poco più di 14.000 casi e 316 decessi –, almeno fino a quest’estate, quando sono arrivati i turisti, anche se in numero decisamente minore rispetto agli altri anni. In una comunità piccola e interconnessa com’è Chio, però, quei pochi che avevano contratto il Covid hanno scoperto un altro problema: quello della completa assenza di privacy.