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Condé Nast lancia una nuova pubblicazione LGBTQ

Hai 26 anni e lavori con Anna Wintour da 2. Un giorno bussi al suo ufficio e le dici: «Non sarebbe incredibile se Condé Nast fosse la prima casa editrice a prendersi la responsabilità di raccontare storie in modo veramente autentico e personale?». «Wow, questa sì che è un’ottima idea … facciamolo!», risponde lei. Non si tratta della scena iniziale di un futuristico sequel di Il diavolo veste Prada, ma di realtà: il coraggioso paladino dello story-telling giovanile esiste davvero e si chiama Philip Picardi. Laureato alla New York University nel 2012, Picardi ha iniziato la sua carriera collaborando con Teen Vogue, di cui è poi diventato beauty editor. Nel 2014 si è trasferito da Refinery 29, me è durato soltanto sette mesi: gli mancava Wintour. È quindi tornato da Teen Vogue come digital editor. Nei suoi primi due anni è riuscito a far aumentare il traffico di visitatori del sito da 1,4 milioni mensili a più di 9 milioni. «Quello che ho imparato», dice, parlando della sua esperienza lavorativa con Business of Fashion, «è che i giovani stanno dominando la nostra cultura e la stanno plasmando in un modo che nessuno di noi ancora si aspetta, in particolare per quanto riguarda i temi del gender e della sessualità».

Il risultato dell’intraprendenza di Picardi è che Condé Nast a ottobre lancerà Them, una pubblicazione incentrata su temi LGBTQ. Il ragazzo ha confidato a BoF il suo fastidio per l’andamento delle riviste e dei magazine online, oggi, che «pubblicano tutti le stesse notizie copiate in giro e inviano newsletter sempre uguali». Secondo lui c’è bisogno di unicità, perché i consumatori, inondati di informazioni superflue o troppo simili tra loro, stanno cercando di diventare più selettivi. Cresce la voglia di andare a scavare nel cuore delle cose, ritrovare una fonte di stimoli, genuinità e bellezza.

Them sarà un lavoro di gruppo: Picardi, Anna Wintour, Pamela Drucker Mann (che si occupa delle entrate e già vede nel sito una piattaforma ideale per lanciare i brand del futuro e quindi ottime opportunità di guadagno), Fred Santapria e Matt Starker (che seguiranno la parte digital). Pamela Drucker Mann è stata molto selettiva nello scegliere i brand con cui organizzare le partnership e racconta di aver detto loro: «Se per voi questo è un progetto sulla “diversità” non prendetene parte». I primi a partecipare: la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation, Google, Lyft e Burberry. Il marchio di lusso britannico si è dichiarato entusiasta di partecipare al lancio di una pubblicazione che finalmente premierà «autenticità, intelligenza, stile e cultura, pensata per chi sta dando forma al futuro del mondo».