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Comprare Like su Facebook è contrario all’Islam

Comprare Like su Facebook, o follower su Instagram e Twitter, è una cosa tristissima che vi farà sembrare dei disperati: questo lo abbiamo sempre saputo. Adesso però sappiamo che acquistare un “Mi piace” è anche contrario all’Islam. Lo ha detto grande muftì d’Egitto, Shawki Allam, una delle massime autorità religiose dell’Islam sunnita e studioso di lungo corso dell’università Al Azhar. Il gran muftì si è espresso questa settimana, emettendo una fatwa, o sentenza religiosa, proprio sul social network: Dar al-Ifta è una pagina Facebook utilizzata dalle autorità sunnite, come spiega il Washington Post, per pronuciarsi su alcune questioni.

fatwa facebook

Il gran muftì ha spiegato che il problema dei “Mi piace” comprati è che sono fuorvianti, ingannevoli e dunque contrari ai princìpi islamici: «Se i Like sono falsi, o generati elettronicamente, e non riflettono individui reali, allora sono da considerarsi proibiti perché equivalgono a una frode», ha spiegato l’autorità religiosa. Ha però spiegato che, sempre secondo l’Islam, non c’è nulla di male nel promuovere dei contenuti o delle pagine sui social network: l’importante è che lo si faccia riflettendo la realtà. Come nota il Washington Post, non è la prima volta che Allam si pronuncia su questioni tecnologiche: «All’inizio dell’anno ha promulgato una fatwa in cui dichiarava che comprare e vendere i bitcoin o altre criptovalute equivale a giocare d’azzardo, che è proibito nell’Islam».

Da notare che l’Islam, a differenza del cattolicesimo, non ha un’autorità suprema. Non esiste insomma il “Papa dei musulmani”. Per quanto il gran muftì d’Egitto sia un esponente molto autorevole e rispettato, non tutti i musulmani sono tenuti a ritenere le sue sentenze vincolanti. Lo scorso anno un’autorità religiosa pachistana, il muftì Taqi Usmani, aveva dichiarato che era proibito proprio stare su Facebook. Non è stato però molto ascoltato: su Facebook ci sono 44 milioni di pachistani.