Hype ↓
11:27 mercoledì 9 luglio 2025
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.
Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.
Netflix ha annunciato la data d’uscita della serie di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze E ha pure pubblicato il primo teaser trailer. Si parla già di una possibile prima alla Mostra del cinema.
Dopo più di 100 anni di attesa, la Senna è stata balneabile soltanto per un giorno Nei tre punti balneabili del fiume è già stata issata di nuovo la bandiera rossa. Stavolta, però, la colpa è della pioggia.
Una ricerca conferma che l’estate in Europa ormai dura quasi sei mesi  Un ricerca evidenzia come, da Atene a Terana, l’ondata di colore associata all’estate duri oltre duecento giorni l’anno. 
Si è scoperto che le compagnie low cost premiano i dipendenti degli aeroporti più bravi a trovare i bagagli a mano troppo grandi In un’email pubblicata dal Guardian si legge di un premio di una sterlina per ogni bagaglio extra large denunciato.

Come Steve Jobs è riuscito a dare una mano al NYTimes

24 Ottobre 2011

iOs5, il nuovo sistema operativo mobile di Apple, ha nella sua fondina un’arma micidiale, chiamata NewsStand. Si tratta di un’app che funge da edicola digitale, organizzata in scaffali virtuali. Fin qui, nulla di nuovo: eppure sembra avere stravolto il neonato mercato delle app giornalistiche, come spiega Jeff Sonderman su Poynter:

Da quando Apple l’ha lanciata la settimana scorsa, il suo impatto è stato immediato e notevole. Molte app relative a NewsStand risultano in testa alle vendite delle app gratuite e le riviste e i quotidiano stanno beneficiando di un’ondata di iscrizioni e download. Nella settimana in cui è stata lanciata Newsstand il New York Times per iPad ha avuto 189 mila nuovi download, sette volte quelli i 27 mila della settimana precedente (…). Impressionante, ma niente in confronto all’app per iPhone del NYTimes, che la settimana scorsa è stata scaricata 1,8 milioni di volte (…). Quasi un quinto dei 9,1 milioni di utenti che non avevano ancora scaricato l’app per iPhone del NYTimes l’hanno fatto la scorsa settimana, con il lancio di NewsStand.

Un successo incredibile, causato, secondo alcuni, dall’aspetto dell’applicazione, che è presente di default in ogni mobile device Apple, sempre a portata d’occhio, sullo sfondo della Home. Inoltre, l’app è munita di un’icona dinamica — una scelta «geniale», secondo The Next Web — in grado di cambiare aspetto a ogni download. Hai scaricato il nuovo numero del Guardian? Lo puoi vedere subito, perché gli scaffali visibili nell’icona si riempiono ad ogni nuovo acquisto. Un particolare che secondo Sonderman spinge gli utenti a comprare e comprare, allo scopo di riempire quei vuoti che altrimenti rimarrebbero tristemente nella schermata Home.

NewsStand sta facendo del bene al prestigioso quotidiano newyorchese, quindi, ma non solo: anche National Geographic ha avuto un boom di iscritti, che ha portato l’app relativa nella top 20 di quelle più scaricate. Possiamo considerarlo l’ultimo favore fatto da Steve Jobs al giornalismo, considerando che l’attesa biografia di Walter Isaacson sembra confermare le voci secondo cui il fondatore ed ex CEO di Apple intendeva salvare la carta stampata con il suo tablet. Come ha confermato lo stesso Isaacson al Corriere della Sera in edicola oggi,

[Steve Jobs] vedeva nell’informazione giornalistica un presidio della democrazia. Considerava il New York Times un grande giornale e voleva salvarlo. Ha passato molto tempo a discutere con loro, ma anche col Wall Street Journal e il Time, su come mantenere la redditività di questo business.

E pensare che, nonostante la sinergia Apple-carta stampata, Jobs arrivò a odiare la prima versione dell’app del NYTimes (diversa da quella attuale e basata sugli Editor’s Picks) tanto da esprimere il proprio malcontento con i piani alti del giornale. Alla fine, con NewsStand, pare abbia voluto pensarci lui stesso ad aiutare i giornali alle prese con il selvaggio mondo delle app. E sembra esserci riuscito.

(L’immagine è tratta da The Next Web)

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.