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C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
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Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».

Che ci fanno i piani alti di Google in Corea del Nord?

07 Gennaio 2013

(l’articolo è stato aggiornato mercoledì 9 gennaio)

La vedete quella macchia scura? Rappresenta la “diffusione” della rete Internet in Corea del Nord.

Vuoto assoluto. Dalla mappa sembra che il territorio della dittatura di Kim Jong-Un sia un deserto o un mare. Invece è una parte della penisola coreana, totalmente isolata dalla comunicazione globale.

Questa immagine rende ancora più bizzarra una notizia che di per sé ha dell’inspiegabile: Eric Schmidt, ex Ceo e attualmente direttore esecutivo di Google, si trova attualmente nel Paese per una visita “guidata” dal regime. A fargli compagnia l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson, che ha già visitato il regime asiatico in precedenza.

Schimdt, il volto più noto del colosso digitale insieme al suo fondatore e attuale Ceo Larry Page, sarebbe in viaggio a titolo personale e non per conto della società, come ha spiegato l’Associated Press. Ma ciò non è bastato e non basterà ad evitare un polverone di critiche per la scelta della destinazione. A partire dal Dipartimento di Stato Usa, che ha subito fatto notare che il viaggio segue di poche settimane l’ennesimo test missilistico da parte del regime (gli organizzatori hanno comunque dimostrato che il tutto era stato organizzato ben prima che si sapesse qualcosa di tali esercitazioni militari).

Dell’improbabile coppia di turisti, finora ha parlato soprattutto Richardson, che ha definito la trasferta di carattere «umanitario» e ha aggiunto: «Questo non è un viaggio per conto di Google, ma sono sicuro che [Schmidt] sia interessato ad alcune questioni economiche locali e a quelle legate ai social media. Quindi è per questo che siamo venuti qui assieme».

Difficile immaginare che il direttore di Google sia così interessato al mercato nordcoreano (specie in un momento storico in cui i mercati emergenti non mancano) e al massimo mette paura vedere i piani alti del gigante della Rete (gigante che possiede e tratta molti dati sensibili personali di milioni d’utenti) visitare un regime totalitario che, stando alle poche testimonianze di cui siamo in possesso, non ha nulla a che invidiare a 1984.

Sempre secondo quanto riportato da Ap, durante il viaggio Schmidt dovrebbe occuparsi di iniziative umanitarie, mentre Richardson spingerà per la liberazione di un cittadino statunitense che si trova in un carcere di Pyongyang, la capitale nordcoreana.

update

Secondo quanto scritto da Ap mercoledì 9 gennaio, Eric Schimdt si sarebbe recato in Corea del Nord proprio per spingere il regime verso un’apertura alla rete Internet, soprattutto dal punto di vista mobile. Il direttore di Google avrebbe anche visitato il “quartire generale” del web nordcoreano, visto da vicino i mezzi in uso dal Paese e utilizzato il sistema operativo “locale”, chiamato Red Star.

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