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La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Nel deserto della Namibia un’installazione trasmetterà “Africa” dei Toto per sempre

15 Gennaio 2019

Una dei brani soft rock più ascoltati di sempre verrà trasmesso all’infinito nel deserto africano del Namib: la Bbc scrive che l’ultima installazione dell’artista tedesco-namibiano Max Siedentopf, all’interno del sito, patrimonio Unesco, riprodurrà di continuo “Africa” dei Toto. Il dispositivo, composto da sei altoparlanti collegati a un lettore, è alimentato da batterie solari, perciò potrebbe riprodurre la melodia senza limiti temporali, nonostante le difficili condizioni climatiche del Namib. Intervistato, Siedentopf ha affermato «di voler rendere un omaggio alla canzone, esibendo fisicamente Africa in Africa», aggiungendo inoltre: «alcuni [namibiani] la adorano e altri dicono sia forse la peggior installazione di sempre, ma penso si tratti di un complimento». La hit della band statunitense, uscita nel 1982, ha fatto incetta da allora di dischi d’oro e platino (sette in totale), e la sua fama sembra inesauribile, come mostrano gli ascolti in streaming che, due anni fa, l’hanno portata in vetta alle classifiche delle canzoni più trasmesse.

Una popolarità che, per certi aspetti, sembra aver sorpreso gli stessi componenti dei Toto: in un’intervista al Guardian dello scorso anno, il chitarrista Steve Lukather rivelò di essere all’epoca talmente scettico da dichiarare che, in caso di successo, «avrebbe corso nudo su Hollywood Boulevard». A lasciarlo perplesso erano soprattutto il tema del brano e il videoclip che, in linea con gli eccessi tipici degli ’80, rappresentava un concentrato di stereotipi e atmosfere quasi stucchevoli, tra pile di libri, arredi ispirati ai safari e abiti vagamente coloniali; a distanza di anni, ammise però di essersi ricreduto, con il singolo diventato cult e riferimenti sparsi in vari programmi tv, da I Griffin al Late Night with Jimmy Fallon. Sull’origine di testi e musica, il frontman e tastierista del gruppo, David Paich, ha detto invece di essersi ispirato alle spedizioni di Livingstone, ai racconti dei missionari africani e ai reportage del National Geographic, definendo “Africa” «una storia d’amore romantica, basata su come avevo sempre immaginato il Continente nero»; il suo primo viaggio in Africa fu infatti quello «alla fine degli anni ’90, per i concerti a Città del Capo e Johannesburg».

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