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14:29 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Nella sua autobiografia Brian Cox parla male di tutti

02 Novembre 2021

È difficile stabilire quando, e quanto, Brian Cox dismetta i panni di Logan Roy, il famigerato magnate a capo dell’impero dei media di sua proprietà, personaggio che ha reso l’attore britannico ancor più celebre in tutto il globo nella pluripremiata serie Succession, della quale si aspetta l’uscita della terza stagione in Italia su Sky. Come Logan Roy, Cox non ha paura di esprimere il suo disprezzo: nella sua autobiografia Putting the Rabbit in the Hat, uscita il 26 ottobre, spara a zero su tante celebrità di Hollywood. Ripercorrendo la sua lunga carriera cinematografica, Cox sembra non temere nessuna conseguenza, e chiama in causa David Bowie come Tarantino, Johnny Depp e Michael Caine, salvando solo l’attore, defunto, Alan Rickman («Uno degli uomini più dolci, gentili, simpatici e incredibilmente intelligenti che abbia mai incontrato») e i suoi co-protagonisti in Reazione a catena del 1996, Keanu Reeves e Morgan Freeman. 

Come ha anticipato The Big Issue pubblicando alcuni estratti del memoir, Cox non è entusiasta di Tarantino, anche se a lasciato intendere che un film con lui lo farebbe: «Trovo il suo lavoro ingannevole. È tutta superficie. Una trama meccanica al posto della profondità. Stile dove dovrebbe esserci sostanza. Sono “uscito” da Pulp Fiction… Detto questo, se il telefono squillasse, un film lo farei». Il maggior impeto di “spontaneità” è indirizzato a Johnny Depp, con il quale Cox avrebbe dovuto girare Pirati nei Caraibi, nel ruolo del Governatore (poi affidato a Jonathan Pryce), in cui Depp viene descritto come «sopravvalutato» ed «esagerato», con tanto di esempio pratico: «Voglio dire, Edward mani di forbice. Ammettiamolo, se vieni con le mani così e il trucco pallido e sfregiato, non devi fare nulla. E infatti non fece nulla. E dopo, ha fatto ancora meno», ha scritto Cox. Non viene risparmiato neanche David Bowie, con cui l’attore interpretò uno sceneggiato militare per la tv negli anni ’60, che viene dipinto come: «Un ragazzo magro e non un attore particolarmente bravo. Ha fatto meglio come pop star, questo è sicuro». Se Steven Seagal è «ridicolo nella vita reale come appare sullo schermo», Edward Norton, con cui Cox ha condiviso lo schermo in La 25esima ora di Spike Lee, è «un bravo ragazzo, ma anche un rompicoglioni, pensa di essere uno sceneggiatore/regista». Insomma, ce n’è per tutti. 

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