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00:05 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Il film di Bottega Veneta su MUBI

27 Luglio 2020

Che cosa definisce un uomo? È questa la domanda che si sono posti il fotografo e regista Tyron Lebon e il direttore creativo di Bottega Veneta Daniel Lee per il loro cortometraggio Bottega Veneta: Men, disponibile sulla piattaforma streaming per il cinema d’autore MUBI e gratuitamente qui. Esplorando l’identità di genere, la mascolinità e il nostro rapporto con l’abbigliamento, il film presenta un collettivo di artisti multidisciplinari colti nell’atto del vestirsi. Tra i registi, musicisti, attori e artisti protagonisti del film ci sono infatti i ballerini Roberto Bolle e Michael Clark, l’attore Barry Keoghan, il regista Dick Jewell, l’artista George Rouy, la cantante Neneh Cherry, i rapper Obongjayar e Octavian, il musicista Tricky, leggenda trip hop, e il piccolo Roman.

Il corto non è stato pensato per promuovere esclusivamente la nuova collezione Primavera Estate 2021, ma è piuttosto un modo alternativo di raccontare l’approccio all’abito di Lee: i personaggi ritratti indossano infatti più collezioni, passate e presenti, di Bottega Veneta, in una narrazione che viene definita senza stagionalità. Il film esplora il rapporto dei protagonisti con i loro abiti e si concentra sulla tensione tra la bellezza e la forza della vulnerabilità raccontata proprio durante il rito quotidiano del vestirsi e dello spogliarsi, un atto che è di intimità e di performance allo stesso tempo.

Il cortometraggio vuole perciò essere una celebrazione degli uomini, e delle donne, che ispirano Lee nella creazione della sua visione dell’abbigliamento, che non si pone il problema del genere. «Quali sono le qualità che fanno un uomo?», chiede Lebon all’inizio mentre inquadra il piccolo Roman; «Ogni parte e ogni aspetto della mia vita è pieno di movimento. È il modo in cui ho scelto di esprimere me stesso», dice Roberto Bolle; «Devi vestirti in un certo modo, portare i capelli in un certo modo, parlare in un certo modo, e alla fine inizia a chiederti “Qual è la mia identità?”», si chiede invece il rapper Obongjayar. Il risultato è un film intimo, che si sposa bene con l’universo estetico che Lee ha creato da Bottega Veneta e che è interessante anche per la scelta della piattaforma MUBI, che individua un target specifico, e racconta bene con quanta circospezione e intelligenza alcuni marchi del lusso scelgano di raccontare se stessi.

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