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Perché il biochar è un’arma formidabile per combattere il surriscaldamento globale

29 Novembre 2019

Il Guardian lo descrive come «la conseguenza di un barbecue»: il biochar è una forma di carbone che si ottiene quando la materia organica – ad esempio legno, foglie o piante morte – viene riscaldata ad alte temperature con poco o niente ossigeno in un processo chiamato pirolisi. Normalmente la combustione o decomposizione di questi materiali rilascia grandi quantità di metano e anidride carbonica nell’atmosfera: la creazione di biochar, invece, intrappola il carbonio in forma solida per secoli.«Se domani smetteremo di bruciare combustibili fossili, avremo ancora molta anidride carbonica da rimuovere, e questo è uno dei modi più efficaci per riuscirci», afferma Marc Redmile-Gordon, studioso del suolo e dei cambiamenti climatici presso la Royal Horticultural Society. Dopo il riconoscimento del ruolo del biochar nel rapporto IPCC 2018, all’inizio di quest’anno, Redmile-Gordon ha lanciato i primi test per studiare le potenzialità del materiale nel miglioramento della crescita delle piante. Il biochar è pieno di vasi e capillari che possono trasportare nutrienti, aria, acqua e ospitare la biologia che garantisce la creazione di un ecosistema del suolo sano. Questo significa che nel terreno argilloso può ridurre e ridistribuire il contenuto d’acqua, mentre nel suolo sabbioso colpito dalla siccità può aumentare il potenziale di tenuta d’acqua.

Se la ricerca scientifica ha dimostrato i benefici del biochar in teoria, utilizzarlo in modo che faccia davvero la differenza è una sfida. Uno dei suoi usi più ovvi è nella piantagione di alberi, che è destinata a diventare una delle principali attività nel Regno Unito nei prossimi anni. James MacPhail, direttore commerciale di Carbon Gold che vende prodotti biochar da utilizzare nel suolo, sottolinea l’inutilità dei progetti di riforestazione che non possono garantire la sopravvivenza degli alberi: «fino all’80% degli alberi piantati lungo la ferrovia HS2 è morto dopo la siccità della scorsa estate». E continua: «Piantare 1 milione di alberi è un’idea fantastica, ma se 800.000 muoiono, ne vale davvero la pena?». Ed è qui che entra in gioco il ruolo del biochar, che potrebbe garantire la sopravvivenza delle piante e quindi salvare il pianeta.

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