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08:45 martedì 9 settembre 2025
A Varsavia hanno aperto una biblioteca in metropolitana per convincere i pendolari a staccarsi dal telefono e leggere invece un libro Si chiama Metroteka e mette a disposizione dei pendolari 16 mila titoli e un sistema di prelievo e restituzione funzionante 24 ore su 24.
Dopo anni di tentativi falliti, finalmente Call of Duty diventerà un film Grazie a un accordo tra Paramount e Activision, una delle più importanti saghe videoludiche di sempre arriverà sul grande schermo.
La Germania sta preparando una maxi scorta di ravioli in scatola in previsione di una guerra con la Russia Le vecchie razioni a base di cereali e legumi non soddisfano più, ha detto il ministro dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, Alois Rainer.
Il governo egiziano vuole trasformare le pendici del monte Sinai in un resort di lusso L'intenzione è di fare qui quello che è stato fatto a Sharm el-Sheikh, nonostante le proteste degli abitanti e della comunità internazionale.
Il matrimonio di Taylor Swift e Travis Kelce è già il simbolo delle “intelligence gap relationship” Le future nozze tra la cantante e l’atleta hanno scatenato il dibattito sulle coppie in cui c’è un forte divario intellettuale tra partner.
La canzone più usata quest’estate su TikTok Italia è un pezzo di otto anni fa di Andrea Laszlo De Simone “Fiore mio” è Song of the Summer 2025 su TikTok, fatto che ha sorpreso prima di tutti De Simone, che non è nemmeno iscritto al social.
Father Mother Sister Brother di Jim Jarmush ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia A The Voice of Hind Rajab di Kawthar ibn Haniyya il Gran premio della giuria, Toni Servillo vince la Coppa Volpi per la sua interpretazione in La grazia, di Benny Safdie la Miglior regia con The Smashing Machine.
Marco Bellocchio girerà un film su Sergio Marchionne Le riprese inizieranno nel 2026 e si svolgeranno in Italia, Stati Uniti e Canada, i tre Paesi della vita di Marchionne.

Anche Bella Hadid è scesa in piazza per supportare la Palestina

17 Maggio 2021

Durante il weekend, la modella Bella Hadid ha partecipato a una delle tante manifestazioni in supporto alla popolazione palestinese che in questi giorni si sono tenute in molte città nel mondo, quelle italiane comprese, con l’aggravarsi degli scontri nella striscia di Gaza. Hadid, che ha origini palestinesi da parte del padre Mohamed, ha infatti preso parte al corteo che sabato ha sfilato per le strade di Bay Ridge, a Brooklyn, indossando una kefiah e sventolando una bandiera palestinese. Non è la prima volta che la modella fa sentire la sua voce sulla questione e nella didascalia che accompagnava le foto della manifestazione ha scritto: «Non so descrivere come mi sento a trovarmi in mezzo a così tanti palestinesi belli, intelligenti, rispettosi, amorevoli, gentili e generosi, mi sento completa! Siamo un popolo raro».

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Poco prima, Hadid aveva pubblicato anche una foto della sua famiglia, che ritrae i suoi nonni paterni nel giorno del loro matrimonio, celebrato nel 1947 in Palestina: «La principessa Khairiah Daher Hadid (in onore della quale mi è stato dato il mio secondo nome, Khair), nipote del Principe di Nazareth e Sovrano di Galilea, ha sposato il professore Anwar Hadid (…) Insieme hanno avuto 8 bellissimi bambini: i miei zii, incluso il mio papà Mohamed (…) Con 8 bambini sotto i 15 anni [i miei nonni, ndr] furono cacciati dalle loro case in Palestina nel 1948, diventando rifugiati in Siria, poi in Libano, poi in Tunisia. Amo la mia famiglia, amo la mia eredità, amo la Palestina (…) Non potranno mai cancellare la nostra storia. La storia è storia!», ha scritto.

I suoi post dedicati alla Palestina sono ben presto diventati virali, al punto da attirare l’attenzione dell’account ufficiale Twitter del governo israeliano, che non ha preso benissimo lo schieramento di Hadid. «Quando le celebrity come Bella Hadid alludono al gettare gli ebrei in mare, stanno sostenendo l’eliminazione dello Stato ebraico. Questa non dovrebbe essere una questione israelo-palestinese. Questa dovrebbe essere una questione di diritti umani. Vergogna», si legge nel post su Twitter. Il riferimento è a un coro che i manifestanti hanno intonato e che recita «Dai fiumi al mare, Palestina libera»: in molti hanno difeso la modella, sostenendo che il coro non implicasse nessun riferimento allo sterminio degli ebrei. Ma per Israele quella frase viene usata da chi allude all’eliminazione degli ebrei.

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