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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Batti il cinque: come un atleta gay inventò l’high five 40 anni fa

12 Dicembre 2017

È un gesto così onnipresente che  è difficile immaginare che abbia una storia, con un un inizio, però il primo caso documentato di high five risale a quarant’anni fa. A “inventare” il batti-cinque, nell’autunno del 1977, fu un giocatore di baseball: Glenn Burke dei Los Angeles Dodgers, che incidentalmente è stato anche il primo atleta dichiaratamente gay della Major League. La storia di quel primo, storico high five è stata raccontata da un mini-documentario del canale Espn, recentemente messo online da Aeon.

Il 2 ottobre del 1977 i Dodgers stanno giocando una partita contro gli Houston Astros, quando Dusty Baker fa uno spettacolare home run: è il suo trentesimo home run, un record, così il suo compagno di squadra Burke gli corre incontro per congratularsi. Mentre corre verso Baker, Burke tiene il braccio destro alzato, in segno di giubilo. Baker a quel punto non sa bene cosa fare, allora alza anche lui la mano, e la batte forte contro quella alzata di Burke: il gesto, fatto davanti a più do 46 mila spettatori presenti nello stadio e immortalato dalle telecamere, è considerato il primo high five documentato della storia.

Nel documentario Espn, Baker racconta di non avere ben capito cosa Burke avesse in mente: «Non ho inventato l’high five, ho solo risposto a quello che Glenn stava facendo». Da lì il gesto si è subito diffuso nel mondo del baseball e da lì a tutto il resto del mondo. Burke, che è morto nel 1995 e dunque non figura nel documentario, era già noto per avere fatto la storia come primo atleta apertamente omosessuale nel baseball americano: nella sua autobiografia racconta di avere ricevuto pressioni da parte del management dei Dodgers, che gli avevano chiesto di sposarsi («presumo con una donna») per nascondere la sua omosessualità, ma di essere stato piuttosto chiaro sul non avere alcuna intenzione di farlo. Per questo gli è stato dedicato anche un altro documentario sportivo, che si concentra su come affrontò i pregiudizi relativi al suo orientamento sessuale: Out: The Glenn Burke story, uscito nel 2010.

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