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Tutte le barzellette da portare al Quirinale
Sono state uno degli strumenti retorici preferiti da Berlusconi. Su se stesso, sugli avversari, per attaccare, per difendersi, il Cavaliere nel far ridere si è sempre impegnato tanto.
Foto di Piero Cruciatti/Afp via Getty Images
Iniziamo subito dicendo che questo è un pezzo sulle migliori barzellette raccontate da Silvio Berlusconi e non su Silvio Berlusconi. Se poi molte di queste barzellette sono anche su Berlusconi, beh, non devo essere di certo io a ricordarvi l’egocentrismo di uno dei possibili candidati alla presidenza della Repubblica. Il talento comico di Berlusconi è indubbiamente superiore al suo talento politico, e forse non è un caso che abbia deciso di metterlo a disposizione, intendo il suo talento comico, di quel meraviglioso cabaret che è la politica italiana. Quasi tutte le barzellette di Berlusconi hanno una cosa in comune tra loro: sono perfettamente inserite nel contesto in cui Berlusconi le racconta. Berlusconi è a Napoli? Barzelletta sui napoletani. Berlusconi è a un evento della Coldiretti? Barzelletta su un agricoltore. Berlusconi è circondato da #tuttimaschi, tra cui un divertito Enrico Mentana? Barzelletta sul playboy della compagnia che cerca di scoparsi la ragazza più ambita dal gruppo. Per non urtare la sensibilità di nessuno, ho escluso le barzellette razziste, sessiste, blasfeme, omofobe, quelle su Greta Thunberg e quelle su Hitler: ne rimangono sette.
Il cane interista
Sempre per il discorso del contesto fatto prima, Berlusconi racconta questa barzelletta durante un comizio a sostegno di Letizia Moratti – moglie del fratello di Massimo e tifosa dell’Inter – alle comunali di Milano del 2011. Arriva persino a dire che ammira «moltissimo» Mourinho quando dice agli altri allenatori «tituli ziro» e fa i complimenti all’Inter per il Triplete dell’anno prima.
Voto: 7, una bella freddura ma non troppo diversa da altre che giravano a Milano quando l’Inter non vinceva nulla.
Quando potreste raccontarla: quando il Milan tornerà a vincere qualcosa.
I tre vampiri
Non è una barzelletta “politica”, non è lui il protagonista, ma alla fine Berlusconi sembra sinceramente divertito, segno che ha una vera passione per la comicità e per il far ridere le altre persone.
Voto: 7, anche questa carina ma c’è di meglio.
Quando potreste raccontarla: durante una vacanza in Transilvania.
Nerone è preoccupato per la noia a Roma
Questo è un Berlusconi della prima ora, potrebbe essere il 1994 o giù di lì, sul led dello studio televisivo c’è una foto di D’Alema con i baffi e i capelli che non sono ancora diventati bianchi. Anche qui l’adesione al contesto è da manuale: a una domanda sul comportamento degli ex democristiani, Berlusconi ha pronta una «storiella», come la introduce lui senza trattenere una risata, che dice più di decenni di editoriali sui giornali.
Voto: 8, per le ottime nozioni di storia su Tigellino e per il colpo di scena finale.
Quando potreste raccontarla: quando Pierferdinando Casini sarà eletto Presidente della Repubblica.
La barzelletta sugli asini
Questa invece è (per ora) l’ultima barzelletta raccontata pubblicamente da Berlusconi, poco più di due anni fa, e tutto, dalla pessima qualità del video alle deboli risate degli uditori, indica malinconia per quello che è stato e che non sarà più.
Voto: 6, di incoraggiamento, ma è come i voti in pagella di Ibrahimović oggi: grande carisma e poco altro.
Quando potreste raccontarla: quando vorrete creare un momento cringe tra i vostri amici.
Berlusconi in Paradiso
Torniamo a un Berlusconi in grande spolvero, che aizza la folla con una gestualità da animale da palcoscenico e, come fa qualche volta, inserisce varie battute prima di quella finale, in un climax di applausi che esplodono poi in una risata fragorosa.
Voto: 8,5, la citazione iniziale del Fatto Quotidiano è una vera chicca e poi, pensateci, la trama non è neanche così assurda. Fa ridere ma fa anche riflettere.
Quando potreste raccontarla: non sarebbe male se la raccontasse il prete durante l’omelia al funerale di Berlusconi.
Berlusconi fa shopping
Un’altra caratteristica delle barzellette di Berlusconi, o meglio delle barzellette su Berlusconi raccontate da Berlusconi, è che quando deve fare se stesso si auto-imita la voce, e poi giustamente la cambia quando deve fare l’altro personaggio della barzelletta. Un vero professionista.
Voto: 7,5, possiamo solo immaginare la fatica che gli è costata essere il protagonista stupido della sua barzelletta.
Quando potreste raccontarla: quando la vostra ragazza vi costringe a portarla a fare shopping.
Berlusconi non sa nuotare
Non so cosa gli passava per la testa, ma questa barzelletta Berlusconi l’ha raccontata anche a Cernobbio durante il battesimo del primogenito di Shevchenko, di cui era padrino.
Voto: 10, questa è la barzelletta definitiva. Una sottile ma efficacissima satira politica al contrario in cui gli attacchi dei giornali di sinistra fanno il giro e colpiscono proprio quegli stessi giornali, il tutto condito dalla mitomania di auto-paragonarsi a Gesù Cristo. Imbattibile.
Quando potreste raccontarla: durante il pranzo di Natale a quel vostro zio veterocomunista che ha smesso di comprare Repubblica da quando c’è Molinari direttore.