Il 26 febbraio è morto Jacob Rothschild: la notizia ha riacceso le fantasie dei complottisti, da anni impegnati ad attribuire tutti i mali del mondo a questa riservata e ricchissima famiglia.
Siamo stati alla "Listening Experience" al Forum di Assago, tra ospiti difficili da riconoscere, una manciata di personaggi del nostro star system musicale tra il pubblico e un unico, piccolo colpo di scena.
Perché vale la pena ascoltare Pazienza un altro podcast, la serie in cinque puntate ideata e curata da Guido Piccoli, giornalista e amico intimo del miglior fumettista italiano di sempre.
Dopo 10 anni l'autore di Le ore è tornato con Day: lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato di raccontare il Covid in un romanzo, del costo delle case a New York e del suo profilo Instagram fatto tutto di cieli azzurri.
Vince Angelina Mango, si spengono (forse) finalmente le polemiche su Geolier, finisce così il piano quinquennale con il quale Amadeus ha riportato il Festival al centro della cultura pop italiana.
Con questa edizione finisce un pezzo importante della storia recente del festival: è l'ultimo anno di Amadeus, il conduttore e direttore artistico che l'ha ringiovanito.
Quello di Matteo Garrone è un film lontanissimo dall'idea di cinema italiano così diffusa, apprezzata e premiata negli Stati Uniti: ed è per questo che la sua candidatura all'Oscar per il Miglior film internazionale è tanto sorprendente.
Giornalista, critico gastronomico, viaggiatore e infine scrittore di successo, ultimo esponente della tradizione del romanzo esotico: dal numero di Rivista Studio in edicola, intervista all'autore di Java Road, suo nuovo romanzo, da poco uscito in Italia per Adelphi.
Con la sua ultima opera, attesa da sette anni e uscita oggi in Italia per Coconino, lo scrittore e disegnatore si conferma uno dei padri del fumetto contemporaneo.
I social hanno reso disillusi i Millennial e superficiale la Gen Z, ma ai più vecchi è andata persino peggio: privati di punti di riferimento come giornali e partiti, si sono radicalizzati.
Elena Basile è solo l'ultimo esempio di una serie di personaggi che hanno riscosso successo nei talk show ma che, in realtà, ambiscono a fare gli scrittori.
Nell'ambito del festival Torino Spiritualità, la chiesa di San Filippo Neri è stata trasformata per una notte in un luogo in cui incontrare sconosciuti per bere tisane, mangiare biscotti e parlare di morte.
Tolti tweet compulsivi, velleità marziane e stupidità assortite, dell'uomo più controverso di quest'epoca resta una biografia uguale (e ugualmente noiosa) a quella di tutti i grandi capitalisti della storia.
Dopo la Passione di Cristo, tutti si sono dimenticati di lui per vent'anni. Ora è tornato, portavoce della destra americana e protagonista di uno dei film di maggior successo dell'estate americana: Sound of Freedom, manifesto complottista.
Racconto della surreale trasferta dello street artist a Mariupol, città ucraina occupata dai russi, tra i soliti murales, verbosi post Instagram e tirate cripto-putiniane.
Nel suo ultimo libro lo scrittore racconta la vicenda che lo ha visto prima accettare e poi rifiutare la parte di protagonista nella scena di sesso di un video d'arte olandese, fatti che secondo molti segnano l'avvenuta trasformazione da idolo a zimbello.