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22:22 sabato 24 maggio 2025
È morto il fotografo brasiliano Sebastião Salgado Con le sue grandi fotografie in bianco e nero ha sempre sollevato importanti questioni etiche, politiche e ambientali.
Un uomo in Norvegia si è svegliato con una nave cargo arenata nel suo giardino Ma solo dopo che il vicino è andato a svegliarlo per dirgli che c'era una nave cargo arenata nel suo giardino.
Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store di Londra perché in fila si creavano delle risse L'azienda ha preso questa decisione per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti.
Per colpa di Trump, Harvard rischia di perdere quasi un terzo dei suoi studenti Gli studenti internazionali sono tantissimi e, con le loro tasse, contribuiscono grandemente al bilancio dell'università.
Il video che Trump ha usato per dimostrare che in Sudafrica è in corso un genocidio dei bianchi è un falso Lo hanno rivelato due giornalisti del New York Times, che hanno indagato sul video e scoperto che si tratta di una bufala.
La Thailandia ha depenalizzato la cannabis, ma il turismo della cannabis l’ha fatta pentire I casi di "turisti" che vanno e vengono dalla Thailandia a scopo di contrabbando sono aumentati a tal punto da costringere le autorità a intervenire.
Nel nuovo Assassin’s Creed si possono uccidere le persone ma non gli animali Anzi, gli animali si possono adottare e allevare, e c'è anche la possibilità di passare tutto il tempo ad accarezzarli.
Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

Un artista ha fatto quadri con le icone jpeg

28 Settembre 2017

È un trucchetto che nel mondo nell’arte non è certo una novità, a partire dall’orinatoio che Duchamp portò in un museo nel 1917, passando per i 12 cavalli vivi che Kounellis mise in mostra nel nel 1961, fino ai tantissimi esempi di operazioni di questo tipo nell’arte contemporanea (dagli oggetti ingigantiti di Mona Hatoum, che assumono così connotazioni mostruose e minacciose, alle zebre che Paola Pivi portò al Polo Nord (era il 2003, oggi gli animalisti le darebbero filo da torcere). E potrebbero essere tantissimi altri gli esempi di “objet trouvé”, ossia di oggetti trovati che vengono esposti, modificati o meno, con lo scopo di creare sensazioni di straniamento grazie al cortocircuito creato dal contesto, da un loro cambiamento o anche solo dal fatto di essere posti all’interno di un ambiente espositivo.

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Alan Belcher, artista di Toronto, che come artista non è un granché (basta esplorare il suo portfolio sul sito per capirlo), ha avuto però una simpatica idea che aggiorna il concetto dell’oggetto trovato.  Il ciclo “_____.jpg” si ispira all’icona universale del jpeg e consiste nella sua riproduzione tridimensionale in ceramica. La trasformazione di un’icona che siamo abituati a vedere soltanto sugli schermi dei nostri pc in un oggetto tridimensionale genera un risultato abbastanza comico. La mostra a Le Consortium, di cui parla anche Ignant, si chiama “Preview” e mette insieme più di un centinaio di  ‘_____.jpg’, creando un evidente richiamo visivo tra la parete bianca della galleria e una cartella di anteprime di immagini su uno schermo, ricordandoci come gli oggetti virtuali fanno ormai parte della nostra realtà quotidiana quasi più di quelli reali.

Foto della mostra “Preview” a Le Consortium
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