Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Venezia, le foto di San Marco

«Venezia è in ginocchio». Ha esordito così il sindaco della città Luigi Brugnaro, dopo che il record di ieri sera che alle 22:50 ha portato l’acqua a un metro e 87 (il secondo livello più alto nella storia della Serenissima, preceduto solo dai 194 centimetri dell’alluvione del 1966), è stato seguito da una seconda marea che questa mattina si è attestata sui 150 centimetri. Il mare è entrato nella Laguna, inondandone le calli, i campielli e le piazze a un ritmo costante, centimetro dopo centimetro ogni minuto. «La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole», ha continuato il primo cittadino in riferimento a Pellestrina, completamente allagata (sono state registrate due morti). All’interno della Basilica intanto, l’intera cripta è stata sommersa, tanto che al momento di picco della marea si misurava quasi un metro e 10 di acqua dalla pavimentazione. L’acqua è entrata inoltre fin dentro il Nartece, l’atrio che si trova tra la facciata esterna e le navate. Mentre Brugnaro e la Polizia Locale consigliano di rimanere in casa, continuano gli sforzi congiunti per asciugare l’interno di San Marco, cercando di limitare i danni negli spazi raggiunti dal mare.

Cripta di San Marco (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

L’acqua ha sommerso la pavimentazione della cripta (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Venezia nella mattina del 13 novembre (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Vista dall’esterno di piazza San Marco (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Un uomo cerca di eliminare l’acqua che sta allagando la cripta con l’uso di una pompa (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Continuano gli sforzi per asciugare il Nartece (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.