Hype ↓
02:15 giovedì 11 dicembre 2025
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

A Parigi non è mai estate

29 Giugno 2011

Nessuna sorpresa a Parigi e tanta bellezza. Appurato che la fashion week maschile a confronto con quella femminile è una passeggiata di salute (che bello vedere ogni tanto il tailored come massimo confine di ricerca) gli ultimi show di Parigi chiudono una futura stagione Primavera/Estate 2012 di massima tranquillità. E tiriamo un bel sospiro di sollievo. Tanto per le prossime ore di agitazione ci sarà il perenne tormentone circa l’Haute Couture di Dior (plus della maison che a oggi a poche settimane dall’avvio delle sfilate rimane ancora sprovvista di couturier) mentre a disegnare la linea di Galliano andata in passerella gli scorsi giorni ci ha pensato Bill Gaytten. Pulizia, ordine, metodo: poche follie in passerella, tanti uomini del passato che ritornano (passaporti che dichiarano over 35), e un’estate che verrà che desidereremmo già da ora.

Togli la felpa metti il blazer. Nello stesso show evoluzione da teddy boy a gentleman di Fitzgerald: da Viktor&Rolf la felpa con stampa delfino porta in scena un ragazzino con bermuda mare, che matura indossando il primo smoking spezzato (con  papillon di spugna) per il ballo di fine anno,  e conclude la propria educazione di costume con seducenti blazer doppio petto presi dalle tempere ocra spaccate dal sole. Il parka da mod diventa essenziale da Paul Smith. Ma non basta, sembra ancora di troppo per l’estate 2012 e allora le linee vanno alleggerite, e per farlo si riesumano anche i giubbini-cubotto da operaio, fino a tornare indietro di parecchi anni rispetto all’era mod. Quelli che prevedono strizzatissimi blazer allacciati fino al collo.

La guerra fredda. Non detta, siglata come scelta di stile: quella di Dries Van Noten è una guerra allo scoperto estivo. Per la P/E 2012 il Maestro belga ha scelto di coprire per bene i suoi ragazzi, maxi pullover di maglia dagli intrecci generosi, trench come  corazze blu  e camicie effetto bluse notturne che si trascinano (largamente) oltre la vita. Variazione a piede libero (letteralmente) come unica concessione all’estate. Braccia nude, ma poco importa, Raf Simons sceglie texture dalle direttive chiarissime: inverno, autunno e tutto quello che viene in mente se si pensa al check che viene riproposto nelle  palette dell’arancio, ghiaccio, blu china. E poi pantaloni neri che annullano dalla vita in giù e se dovesse esserci il rischio di infiltrazioni solari, spolverini ben strutturati a salvaguardare il tutto.

Indiani vs Cowboy.  Suona un azzardo inserire la collezione Primavera/Estate 2012 di Lanvin nella categoria degli indiani, ma ce lo concediamo perché i colori (zafferano-indaco-ciliegia) visti nello show spaccano l’orizzonte noir tout court delle passerelle precedenti. E soprattutto perché detiene tutte le delicatezze del caso (ricordiamolo, la tranquillità-estetica di Parigi è zen, salvo pantagonne di Givenchy). E ancora Lanvin sta agli indiani perché è con la stessa anarchia del primo Far West che i modelli indossano pantaloni skinny spraiati di rosso con giacche rubate ai Sudisti.  Il cappello non basta, ci sono anche completi di totalmente bianchi con gilet e cinque tasche, poi spolverini che invece della renna sono azzurro cielo, ma l’atteggiamento è lo stesso: come i peggiori sicari da spaghetti western gli uomini di Dior macinano chilometri nel nero o nel bianco assoluto convinti di dover prevaricare. Su colori saturi (vedi sopra), su supplementi oltre al classico doppio pezzo, e sulla leggerezza -quella gran banalità- dell’estate.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.