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08:56 venerdì 2 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

NewsRight: una tassa per gli aggregatori di news?

23 Gennaio 2012

Grandi movimenti nel mondo degli aggregatori di notizie, quei siti che coprono le news sulla base del lavoro di altre fonti (agenzie di stampa, giornali, riviste, blog…). La Associated Press insieme ad altre 28 società del settore (tra cui la New York Times Co., Washington Post Co., McClatchy, Hearst Newspapers) ha dato alla luce a NewsRight, iniziativa che punta a colpire quei siti che, sfruttando materiale altrui, vende pubblicità o abbonamenti agli utenti, guadagnando senza che alla “sorgente” delle news vada nulla. La soluzione che NewsRight propone è il pagamento di una tariffa unica all’azienda rappresentante dei grandi marchi del giornalismo mondiale, una sorta di “permesso all’aggregazione delle notizie”. L’obiettivo è quindi quello di colpire chi basa il proprio business sulle news senza pagare chi le notizie lo scova e racconta per primo.

Secondo quanto raccontato da Peter Osnos sul sito dell’Atlantic Monthly, il progetto punterà in un secondo momento al “controllo” dell’utilizzo di altri contenuti come i video e foto. Alcuni dei siti che saranno bersaglio dell’iniziativa, i più sfacciati, sono già stati individuati e inseriti in una sorta di black list.

L’antenato di NewsRight è News Registry – un programma che l’AP utilizzava per “scovare” sul web i siti che si appoggiavano al suo servizio ricavandoci soldi e senza pagare l’agenzia giornalistica – di cui è una versione potenziata e co-finanziata dai maggiori giganti del settore informativo. David Westin, Ceo di NewsRight, ha spiegato a Poynter che spera di riuscire ad “alterare la condotta del mercato”, una missione riassunta della domanda-dilemma: “Quando valore riusciamo a creare con le news e quanto riusciamo a far ritornare ai produttori?”

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