Il raccolto è stato pessimo e neanche le importazioni dall’alleata Bielorussia riescono a risolvere la carenza di ortaggi.
Loghi famosi che somigliano troppo ad altri loghi

Creare un buon logo – cioè un logo visivamente d’impatto e che sappia comunicare con efficacia un brand – è un lavoro difficile, come sa chiunque si occupi di corporate marketing. Anche per questo, probabilmente, non è difficile trovare concept che replicano schemi resi celebri nel passato da altre aziende: Business Insider ha raccolto in un video alcuni degli esempi più clamorosi di immagini troppo simili per non essere il frutto di ispirazioni. Il logo di Medium, ad esempio, è molto simile a quello di Metrocraft, un editore degli anni Settanta; quello di Airbnb è praticamente identico al logo di un drive-in giapponese dello stesso periodo; Flipboard, invece, si affida a un marchio che somiglia parecchio a quello di una compagnia petrolifera indipendente dei primi anni Ottanta, la Frisol.

Spencer Chen, vicepresidente del marketing e sviluppo del business del colosso cinese Alibaba, di recente si è trovato a sfogliare il libro del 1989 Trademarks & Symbols of the World: The Alphabet in Design, trovando queste e altre consonanze. Perché, dunque, il lettering dei loghi di Sega e Cnn sembra venire dalle mani dello stesso font designer? E che dire delle somiglianze tra Gucci e Chanel? E tra Carrier e Ford? Spesso, comunque, determinati “omaggi” che si spingono troppo in là finiscono in cause legali: nel 2006 Starbucks ha perso una causa legale intentata ai danni di Starpreya, una marca di caffè di un’azienda sudcoreana.



Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.