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10:23 martedì 1 luglio 2025
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.
La Rai vorrebbe abbandonare Sanremo (il Comune) e trasformare Sanremo (il festival) in un evento itinerante Sono settimane che la tv di Stato (e i discografici) litigano con il Comune: questioni di soldi, pare, che potrebbero portare alla fine del Festival per come lo conosciamo.
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.

Come ritrovare le dannate chiavi di casa, secondo il New York Times

03 Aprile 2017

Ok, avevi lasciato le chiavi di casa proprio lì, sulla mensola all’ingresso, o forse le avevi appoggiate un attimo su quel cuscino: fatto sta che ora sono sparite, non si trovano, hai guardato dappertutto e non sembrano essere più parte di questa dimensione. Per fortuna, il New York Times si è preoccupato di chiedere ad alcuni esperti di spiegare il mistero degli oggetti d’uso comune che vengono smarriti più di frequente, ottenendo anche consigli su come ritrovarli senza perdere troppo tempo.

Michael Solomon ad esempio, autore del libro How to Find Lost Objects, dice che la prima cosa, in questi casi, è rimanere calmi e cercare in maniera ordinata: «Non esistono oggetti smarriti, ma solo ricercatori non sistematici», per prendere in prestito le sue parole. E, sorprendentemente, è sempre bene cercare le chiavi dove dovrebbero essere: «Gli oggetti sono inclini ad andarsene in giro, ma ho scoperto che tendono a non spostarsi più di 45 centimetri dal loro luogo originario», ha scritto il dotto Solomon.

The keys of Iranian President Mahmoud Ah

Un altro errore comune, gli ha fatto eco il ricercatore in Scienze psicologiche e cerebrali alla John Hopkins University Corbin Cunngham, è confondere i luoghi in cui si ha già cercato: Cunningham ha consigliato di spostarsi da una stanza all’altra solo quando si è sicuri di aver ricercato ovunque in quel determinato spazio, e di evitare assolutamente di «fare avanti e indietro»: se l’oggetto agognato non era lì la prima volta, inutile sperare che appaia magicamente in seguito.

Tra gli altri punti elencati dalla guida del Times, c’è anche «attenti agli scherzi della mente». Gayatri Devi, neurologo all’ospedale Lenox Hill di Manhattan specializzato in disturbi della memoria, dice che ripercorrere per filo e per segno i movimenti fatti con un determinato oggetto può portare a falsi ricordi che finiscono per complicare le ricerche. Se si cerca in due, ad esempio, «ponetevi domande aperte, non già indirizzate». Ad esempio, “quand’è l’ultima volta che l’ho visto?” funziona meglio di “Ricordi? Eravamo insieme in macchina quando l’abbiamo usato l’ultima volta».

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