Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Come sarebbe il mondo se ci fossero soltanto 100 persone

In questi giorni si sta tenendo a Davos, in Svizzera, il World Economic Forum ed è anche per questo che si sta discutendo molto, sui media e sui social network, di diseguaglianze e più in generale di bilanci sullo stato economico, sociale e demografico del pianeta. C’è un video, che sta circolando su Twitter, che rende bene l’idea di come se la sta passando l’umanità. Come sarebbe il mondo se ci fossero soltanto cento persone? Tanto per cominciare, sessanta vivrebbero in Asia, 11 in Europa, 14 nelle Americhe e 15 in Africa.
If 100 people lived on earth
1 has 50% of all money
56 have no Internet
14 can’t read
13 no clean water #WEF17 pic.twitter.com/DU26hATDEr— Vala Afshar (@ValaAfshar) January 16, 2017
In un pianeta popolato da cento persone, ci sarebbero 33 cristiani, 21 musulmani e 14 induisti. Inoltre 12 persone parlerebbero cinese, sei spagnolo, cinque inglese, quattro hindi e tre arabo… mentre il resto si dividerebbe tra ben seimila altre lingue. 87 individui avrebbero accesso all’acqua pulita, 75 un telefono e 44 una connessione a Internet. Ci sarebbero 21 persone sovrappeso, 15 malnutrite e una a rischio di morire di fame. Infine, una persona controllerebbe il 50 per cento delle ricchezze.
Il video in realtà circola da circa un anno sui social network: i dati sono quelli raccolti da 100 People: A World Portrait, un progetto no profit che mira a educare le persone sulla realtà globale. Tuttavia ha iniziato a essere nuovamente diffuso in occasione del forum di Davos, dove la diseguaglianza è uno dei temi. Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite al mondo ci sono sette miliardi e mezzo di persone.
Nella foto: Davos si prepara all’evento (Fabrice Coffrini/AFP/Getty Images)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.