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06:28 giovedì 11 settembre 2025
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.
Migliaia di registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti, le dimissioni del Presidente del Consiglio e il Parlamento in fiamme In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.

Il viaggio del New York Times nel Midwest di David Foster Wallace

30 Novembre 2016

Molti dei suoi lettori, ma magari non tutti, sanno che il Midwest in generale e l’Illinois in particolare sono i luoghi sia affettivamente che letterariamente più cari a David Foster Wallace. Sebbene infatti lo scrittore, morto nel 2008, abbia trascorso l’ultima parte della sua vita in California, dove insegnava al Pomona College, Wallace è non solo nato e cresciuto ma anche ritornato a vivere nel Midwest per un periodo centrale della sua vita particolarmente importante per la sua produzione. Cresciuto a Urbana, dove suo padre insegnava filosofia alla University of Illinois, da adulto trascorse dieci anni a Bloomington, come professore di scrittura creativa alla Illinois State University. Per Lynn Freehill-Maye che firma il reportage nella sezione “Travel” del New York Times, «trovare bellezza e sfumature in un paesaggio generalmente giudicato anonimo è una parte rilevante della scrittura di Wallace».

Il viaggio inizia da Champaign-Urbana, una città universitaria da 120.000 abitanti, dove i ragazzi di campagna «provano per la prima volta la pizza e i tacos». Qui si ferma a Blair Park, dove Wallace e il suo compagno di scuola, John Flygare, hanno insegnato tennis per cinque estati. La giornalista si sposta poi a Normal dove si può effettuar un tour guidato nei luoghi frequentati da Wallace ai tempi di Bloomington, una città costruita nata per essere deposito di una delle zone più fertili del Paese. È una zona conosciuta anche per essere battuta da venti fortissimi e tornado, fenomeno descritto e tematizzato nel famoso saggio sul tennis e la trigonometria. Sempre a Normal, la giornalista visita la nuova sede di Babbitt’s Books, che Wallace dichiarò a Traveler essere la sua libreria preferita.

Altri luoghi frequentati dallo scrittore e incontrati da Lynn Freehill-Maye sono il Coffeehouse & Deli, il Monical’s Pizza e il Silvercreek (quest’ultimo per cene più raffinate). La giornalista racconta anche di aver visitato la casa dove lo scrittore completò Infinite Jest, una semplice casa col patio e con giardino, a Woodrig Road, Bloomington, dove visse da solo, con la sua fidanzata Juliana Harms e poi di nuovo da solo. Scriveva in una stanza che poi dipinse completamente di nero: «Un cavallo trottava dietro il frangivento, una linea di salici sottili lungo il terreno. Si trova», scrive la giornalista, «nella posizione che i locali chiamano ” esca per i tornado”».

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