Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
I contrabbandieri di avorio hanno causato una mutazione genetica negli elefanti

Il commercio illegale di avorio colpisce molte specie animali: narvali, trichechi, ippopotami, ed elefanti, soprattutto africani. I contrabbandieri preferiscono solitamente cacciare le femmine, perché più facilmente isolabili dal gruppo rispetto ai maschi. Negli ultimi anni ne sono stati uccisi moltissimi: si stima circa 144mila tra il 2007 e il 2014. Andando più indietro nel tempo, la popolazione è diminuita da 1.3 milioni a 600.000 nel periodo compreso tra 1979 e 1987. Oggi, stanno constatando i biologi, questa carneficina si sta riflettendo sul patrimonio genetico della specie.

Le femmine di elefante, solitamente dotate di zanne, stanno nascendo sempre più spesso senza. È il risultato di un rapido cambiamento nell’eredità genetica trasmessa ai piccoli (anche qui, soprattutto di sesso femminile). Solitamente, nei decenni passati, soltanto il 4 per cento delle elefanti era sprovvista di zanne. Ora, in alcune aree abitate dagli elefanti africani, si arriva al 98 per cento. Questa è una conseguenza diretta del contrabbando: in una di queste zone – l’Addo Elephant Natural Park in Sud Africa – i contrabbandieri uccisero così tante femmine per ricavarne avorio che il numero di esemplari senza zanne si trovò improvvisamente in parità o addirittura superiorità rispetto a prima. Quando il parco fu creato, nel 1931, rimanevano qui soltanto 11 esemplari, di cui 8 femmine; di queste, quattro erano sprovviste di zanne.
Elefanti senza zanne potrebbero non essere più prede dei contrabbandieri, scrive l’Independent, ma potrebbe creare molti problemi agli animali per altri motivi: le zanne servono anche per scavare, in cerca di acqua e cibo, o per difendersi, o per rivangare alberi con cui nutrirsi.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.