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13:47 martedì 24 giugno 2025
Mondadori ha lanciato una sua piattaforma per comprare e vendere libri usati Lo ha fatto in partnership con la startup francese Zeercle: funzionerà più o meno come il Libraccio, ma senza soldi.
In Francia i casi di piqûre, aggressioni con le siringhe ai danni delle donne, stanno diventando un grave problema Centoquarantacinque persone hanno denunciato di essere state vittime di queste micropunture nell'arco di una sola notte, quella del 21 giugno, durante la Festa della Musica.
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.

Chi vincerà il premio Nobel per la Pace, secondo il Guardian

04 Ottobre 2016

Il premio Nobel per la pace sarà assegnato il 7 ottobre a Oslo. L’anno scorso lo aveva vinto il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino, cioè quattro organizzazioni che hanno contribuito alla transizione democratica del Paese dopo la Rivoluzione dei gelsomini del 2011. Quest’anno, i candidati sono 376: 228 persone e 148 enti. In realtà, i nomi delle persone in lizza per il premio non possono essere comunicati prima di cinquant’anni dal momento in cui vengono proposti, quindi è possibile soltanto fare alcune ipotesi su chi potrebbe, o meno, vincere il Nobel.

Il Guardian ha stilato una sua lista, con cinque firme del giornale a indicare quello che secondo loro potrebbe essere il vincitore. Martin Chulov, che si occupa di Medio Oriente, ha suggerito gli “Elmetti bianchi” siriani, un gruppo di soccorritori volontari che ha salvato circa 60 mila persone nel Paese piagato dalla guerra, portando avanti il motto «salvare la vita di qualcuno significa salvare tutta l’umanità». Secondo Al Jazeera, la loro candidatura è stata sostenuta da 130 organizzazioni di tutto il mondo.

Kate Connolly, corrispondente da Berlino, invece, parla della possibilità di un premio ad Angela Merkel. Connolly riporta come lo scorso anno il suo fosse un nome “caldo” grazie alla politica tedesca sui rifugiati, anche se stando ai rilevamenti il 73% dei tedeschi credeva che non lo meritasse. Adesso, però, la Merkel è sotto pressione proprio per la questione rifugiati (che l’anno scorso in Germania sono arrivati in grandi quantità: se ne sono contati un milione) e, nonostante i ringraziamenti e i complimenti di Obama dello scorso settembre, il Nobel capiterebbe in un momento “sbagliato”. «Meglio aspettare che vada in pensione», scrive Connolly. 

Malala Yousafzai Wins Nobel Peace Prize

Dal 1901, anno di istituzione del premio per la pace, il vincitore non è mai risultato un Papa. Per questo, secondo Harriet Sherwood, ex corrispondente da Gerusalemme che adesso si occupa di religione, sarebbe una rivoluzione se quest’anno andasse a Papa Francesco. Secondo lei, nei tre anni e mezzo dalla sua nomina, Bergoglio ha conquistato milioni di persone, anche non cattoliche, per le sue idee sui rifugiati, la povertà e i cambiamenti climatici, per quanto contrapposte a posizioni più tradizionali per quanto riguarda l’aborto e il controllo delle nascite.

Nonostante il Comitato per il Nobel non riveli il nome dei candidati, tre di loro sono già noti. Come scrive Helena Smith, corrispondente dalla Grecia, Turchia e Cipro, tra le persone in lizza ci sono i residenti di Lesbo, che hanno aperto le loro case ai profughi siriani nonostante le difficoltà economiche dell’isola greca. In particolare, due sono residenti del piccolo villaggio di pescatori di Skala Skamnias: Emilia Kamvissi, di 85 anni, e il 40enne Stratis Valiamos. La terza è l’attrice Susan Sarandon, che ha passato il Natale a Lesbo dando aiuto a centinaia di volontari e organizzazioni benefiche che sono arrivate sull’isola nel momento più difficile della crisi.

L’ultima coppia di candidati è quella formata dal presidente della Colombia Juan Manuel Santos e dal leader del gruppo del gruppo ribelle delle Farc Rodrigo Londoño, detto “Timochenko”. Secondo la collaboratrice del Guardian Sibylla Brodzinsky, la loro possibilità di vincere era altissima fino a poco tempo fa, ma è diminuita drasticamente dopo i risultati del referendum colombiano di domenica scorsa: il 50.2% dei votanti ha rifiutato l’accordo di pace con le Farc, nonostante una guerra che va avanti da più di 50 anni.

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