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L’Ong che fa studiare gli skater di Kabul

20 Luglio 2016

In Afghanistan dal 2007 è attiva un’organizzazione no profit che si occupa di skating con intenti sociali: si chiama Skateistan e si rivolge a un pubblico che va dai 5 ai 18 anni, nell’obiettivo di creare una comunità fra i giovani afgani e promuovere la crescita sociale e culturale dei suoi alunni. Nata a Kabul da un’idea dello skater australiano Oliver Percovich, oggi l’associazione si è espansa in altri Paesi (come Cambogia e Sud Africa) e richiama oltre 1200 giovani ogni settimana.

Nel 2009 Skateistan ha realizzato un parco indoor dedicato a questo sport a Kabul; la struttura, nata dalla collaborazione con il Comitato olimpico afgano, si estende su una superficie di oltre cinquemila metri quadrati. Il collettivo ha anche avviato un programma di insegnamento scolastico, assumendo docenti e rimodernando le aule degli istituti locali. Un risultato importante, se si tiene conto che oltre il 50 per cento dei giovani che aderiscono all’iniziativa vive sotto la soglia di povertà. Altro dato importante, il 40 per cento di questi studenti-skater, infatti, è costituito da ragazze. Di seguito, un video dimostrativo delle attività di Skateistan.

L’Ong nel corso degli anni però ha dovuto affrontare non pochi problemi, come l’attentato del 2012 in uno skate-park afgano, tra gli altri, dove sono rimasti uccisi tre bambini e un istruttore: «Non è facile operare con la costante minaccia dei talebani, ma è altrettanto difficile convivere con i soldati stranieri», aveva dichiarato in proposito allora Percovich. Nonostante le difficoltà l’iniziativa sta facendo parlare molto di sé, in particolare da quando la fotografa britannica Jessica Fulford-Dobson ha realizzato una serie di ritratti dedicati alla comunità di ragazze skater che ruota attorno al progetto, pubblicandoli successivamente in un libro dedicato (Skate Girls of Kabul) con la prefazione del celebre professionista Tony Hawk.

In testata: un bambino afgano durante un evento organizzato da Skateistan. Nel testo: il video è stato realizzato dal magazine britannico Dazed & Confused in collaborazione con Diesel.
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