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È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato l’Italia nel pieno dei suoi cambiamenti: dal boom industriale alle grandi navi a Venezia.
Instagram si è “ispirato” di nuovo a TikTok e ha introdotto la funzione repost Tra le nuove funzioni introdotte dall’ultimo aggiornamento ce n’è una che lo farà somigliare ancora di più al social rivale.
La rapper Lil Tay ha aperto OnlyFans appena compiuti i 18 anni e ha raccolto 1 milione di dollari in 3 ore Il suo è il nuovo record per quanto riguarda la velocità dei guadagni e batte quelli precedenti di Bhad Bhabie e Bella Thorne.
Al concerto delle Blackpink a Milano c’era anche Giorgia Meloni Dopo aver dato l’ultimo via libera al ponte sullo Stretto, la premier ha accompagnato la figlia all’attesissimo concerto della band coreana.
Il vero re dell’estate cinematografica potrebbe non essere Pedro Pascal Tre film in contemporanea nelle sale statunitensi è l’impressionante risultato raggiunto da Pascal…e da un inaspettato rivale.
È in corso un torneo di scacchi tra AI per stabilire qual è la più intelligente Gemini, DeepSeek e ChatGPT si stanno sfidando in un torneo commentato in diretta da grandi campioni “umani” del gioco.
James Cameron ha detto che il suo film su Hiroshima sarà il più difficile mai realizzato Il regista di Titanic e Avatar ha spiegato che sarà una sfida tecnica ma anche umana e che potrebbe anche «non essere all'altezza del compito».
Un zoo danese cerca animali domestici indesiderati per sfamare i suoi predatori Piccoli animali da cortile e cavalli potranno essere donati per ricreare la catena alimentare naturale di tigri, leoni e linci in cattività.

L’esperienza del carcere in realtà virtuale prodotta dal Guardian

28 Aprile 2016

«Welcome to your cell», benvenuto nella tua cella, è così che il Guardian ha lanciato il suo primo esperimento di Virtual Reality, un progetto che esplora cosa significa vivere in isolamento e gli effetti che tale condizione produce sulla psiche del prigioniero: “6×9 A Virtual Experience of Solitary Confinement” è un’installazione virtuale, frutto del lavoro di nove mesi, che rappresenta per il quotidiano britannico un importante nuovo tentativo di giornalismo digitale. Nonostante i tagli previsti per i prossimi mesi, il Guardian si lancia in un’operazione importante, con app dedicata e possibilità di utilizzare i Google cardboard per rendere totalmente immersiva l’esperienza interattiva.

Il video trasporta l’utente all’interno di una cella d’isolamento di un carcere statunitense, mostrando come questo tipo di situazione danneggi psicologicamente chi la subisce; 23 ore al giorno per settimane, mesi, o anni alle volte. All’interno del progetto è possibile leggere approfondimenti sulle storie di 6 ex carcerati che hanno realmente vissuto tale tipo di esperienza.

Secondo Aron Pilhofer, direttore esecutivo della sezione digital del Guardian, la realtà virtuale «non è una moda. Sarà ancora più importante da qui a un anno. Noi editori tutti stiamo cercando di capire dove si inserisce tale tipo di esperienza all’interno delle nostre strategie video globali, ma sappiamo che sarà una parte importante di ciò che facciamo». Per Pilhofer la Vr offre buone opportunità commerciali, tanto che il progetto 6×9 ha ben 6 sponsor a sostenerlo (Google News Labs, Tribeca Film Institute, Chicken and Egg Pictures, Frontline, Solitary Watch and Incarcerated Nation), cosa che ha reso il costo dell’operazione meno proibitivo.

Il Guardian VR Solitary experience racchiude elementi di realtà che contribuiscono a rendere ancora più perturbante questo tipo di esperienza: le clip audio dei video, disponibile in modalità video 360°, sono prese dal documentario Solitary Nation di Pbs Fontline, filmato all’interno di una prigione del Maine. In aggiunta, un prigioniero ha descritto il proprio stato allucinatorio, con visioni che includevano la vista della propria madre, restituita nell’esperienza virtuale dall’immagine inquietante di una persona che appare di scatto nella cella. Un altro ha riportato la propria esperienza sensoriale del sentirsi galleggiare all’interno della propria stanza, e lo spettatore può vivere tale sensazione aleggiando sul letto della cella mentre il protagonista sta parlando.

Ancora secondo Pilhofer « il New York Times ha dimostrato che una strada del genere può essere redditizia. Basta avere un mix di progetti guida e sponsorizzati per renderli trainanti». Il Guardian ha realizzato il tutto grazie a una squadra di 3 persone, guidata dal’editor per i progetti multimediali Francesca Panetta. La Panetta ha intervistato in tutto sei membri maschi e una donna che hanno contribuito allo sviluppo restituendo le proprie testimonianze dirette. A seconda di cosa guarda, lo spettatore può attivare una storia differente, questo significa che tale tipo di esperienza può essere fruita in modi diversi a seconda dell’ordine in cui gli oggetti vengono attivati/guardati. Per quanto può suonare inquietante, siamo noi a scegliere la modalità di isolamento preferita.

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