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19:44 martedì 17 giugno 2025
Già nel 1986, in un’intervista della Rai, Netanyahu mostrava di essere un estremista Fa impressione vedere le risposte date dall'allora 38enne Netanyahu a Giovanni Minoli nel famoso programma Mixer.
A quanto pare Papa Leone XIV è imparentato con un sacco di celebrity Lo ha rivelato un'inchiesta del New York Times: tra i cugini alla lontana ci sono Madonna, Angelina Jolie, Justin Bieber, Justin Trudeau e pure Hillary Clinton.
Per i palestinesi che vivono in Israele non ci sono bunker antiaerei in cui cercare rifugio Non ci sono perché non sono stati costruiti: con i bombardamenti iraniani i civili non hanno via di scampo.
I veneziani le stanno provando tutte per rovinare il matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez Striscioni, cartelli, assemblee, proteste, pure un adesivo anti Bezos ufficiale che si trova attaccato un po' ovunque in città.
La nuova grande idea di Mark Zuckerberg è mettere la pubblicità anche dentro Whatsapp Per il momento le chat sono state risparmiate dalla banneristica, ma c'è sa scommettere che non sarà così a lungo.
Pixar ha annunciato un film con protagonista un gatto nero e tutti hanno pensato che ricorda molto un altro film con protagonista un gatto nero Il film Disney-Pixar si intitola Gatto, è ambientato a Venezia e lo dirige Enrico Casarosa. Il film al quale viene accostato lo potete indovinare facilmente.
Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.

La rassegna di Studio per il weekend

Prigioni diverse, l'importanza degli screenshot, che succede quando si diventa ciechi e una recensione dell'Apple Watch: un po' letture da tutto il mondo consigliate da noi di Studio.

11 Aprile 2015

Come ogni sabato, una manciata di articoli da tutto il mondo da affrontare con calma mentre tirate il fiato. Oggi si parla di prigioni, indie, una professione inutile (forse) e i mammut.

Buona lettura.

“Halden, un’altra idea del carcere” – Il Post

Halden, il carcere norvegese spesso definito in modo un po’ demagogico “a cinque stelle”. Come funziona, e perché fa bene ai detenuti e all’intero Paese.

“What it’s like to go blind” – Vox

Cosa si prova quando si diventa ciechi e la vista lentamente se ne va, insieme a tutto il visibile.

“Call of the Rewild” – The Awl

Scienziati autorevoli vogliono riportare in vita i mammut e altri animali estinti. Ma non è Jurassic Park. E non si chiama “riportare in vita”, si dice de-estinzione.

“Le ferite di Genova” – Internazionale

La traduzione di un articolo uscito tempo fa sul Guardian riguardo quello che è successo a Bolzaneto e alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.

“Apple Watch Review: A Day In The Life” – The Verge

Tra tutte le recensioni dell’Apple Watch uscite in questi giorni, abbiamo scelto quella di Nilay Patel, direttore di The Verge, perché autorevole e perché meravigliosa da guardare.

“A Dumb Job” – New York

Tra tutte le recensioni dell’Apple Watch uscite in questi giorni, abbiamo scelto quella di Nilay Patel, direttore di The Verge, perché autorevole e perché meravigliosa da guardare.

“Against Indie” – Slate

Perché, con l’eterno ritorno del passato e il mainstream andato al diavolo, parlare di “indie” è sbagliato. E stupido.

“How The Screenshort Could Save Us From Horrible Headlines” – BuzzFeed

La rete e i social network hanno “costretto” giornalisti e blogger a scrivere titoli sempre più ammiccanti e brutti. E se gli screenshot di testo potessero risolvere il problema?

“We took a 1997 Lonely Planet tourist guide to New York City and tried to use it in 2015” – Hopes & Fears

Quello che dice il titolo: prendere una guida turistica di New York del 1997 e usarla oggi. Differenze e assenze.

 
 

Immagine: particolare della redazione parigina dell’International New York Times (Guillaume Belvèze)

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