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11:08 venerdì 11 luglio 2025
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Due compagni di scuola non dovrebbero fondare una start up

02 Luglio 2014

Larry Page e Sergey Brin si sono incontrati a Stanford, hanno sviluppato un algoritmo matematico in grado di mettere in relazione siti web e, nel 1998, hanno fondato Google, azienda che oggi, secondo il più recente Millward Brown Optimor, vale 159 miliardi di dollari. Un successo insperato. Ma, soprattutto, un successo che va contro le probabilità statistiche.

Se le Università americane – Ivy League o meno – sono da sempre gli incubatori più prolifici di idee (prima) e aziende (poi) di successo planetario, infatti, uno studio condotto da Paul Gompers, Yuhai Xuan e Vladimir Mukharlyamov della Harvard Business School (e citato in un articolo che Carlos Bueno, senior engineer di MemSQL, ha pubblicato su Quartz)  ha evidenziato come le imprese create da persone che hanno frequentato lo stesso college abbiano il 19% di possibilità in meno di avere successo. Maggiori sono le affinità tra gli investitori in un progetto, dunque, minori le probabilità di avere successo dice lo studio, che ha preso in esame 3,510 venture capitalist individuali e i loro investimenti in 12,577 aziende tra il 1973 e il 2003. La “regola” non vale solo per chi ha frequentato la stessa scuola: lo studio riporta come la probabilità di successo di un’azienda diminuiscono del 17% se due co-investitori hanno lavorato nella medesima azienda, anche non nello stesso periodo.

Forse lo aveva immaginato Mark Zuckerberg che, dopo aver fondato Facebook insieme ai propri 4 compagni di stanza ad Harvard, fece in modo di estrometterli uno a uno dal progetto.

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