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C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.
Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.
La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, aprirà la Mostra del cinema di Venezia Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, il film sarà in concorso e punterà a vincere il Leone d'Oro.
È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.

Il robot che nega di essere un robot

16 Dicembre 2013

I primi giorni di dicembre (2013) il giornalista Michael Scherer di TIME ricevette una telefonata sul suo cellulare. All’altro capo della cornetta era una donna, con una voce entusiastica e squillante, che gli chiedeva informazioni riguardo la sua copertura sanitaria. Non è una novità né un problema: la donna chiedeva soltanto «benedici di Medicare?» e cose simili, come tutte le telefonate un po’ scoccianti che riceviamo più volte durante la settimana.

Per Michael Scherer, tuttavia, qualcosa non era chiaro. Di punto in bianco chiese alla voce: «Sei una persona reale?». Lei rimase in silenzio per un po’, dopodiché rise e rispose: «I am a real person, can you hear me okay?». La voce sembrava reale, e così l’intonazione quasi perfetta. Ma Samantha West, questo il “nome” della donna o del robot, fallì altri “test” fatti da Scherer e da altri giornalisti di TIME che chiamarono successivamente il numero. Non sapeva nominare il vegetale alla base della salsa ketchup, e lamentava “disturbi di comunicazione” ogni qual volta una domanda la metteva in difficoltà. E, a ogni domanda sulla sua natura robotica, rispondeva allo stesso modo, con la stessa cadenza e la stessa intonazione: «I am a real person».

È già di per sé interessante il fatto che un robot non voglia ammettere di essere un robot. Quello che sostiene di aver scoperto però Alexis Madrigal, giornalista di The Atlantic, è però ancora più interessante. Madrigal ha indagato la tecnologia che avrebbe dovuto permettere alla sedicente Samantha West di rispondere in maniera così naturale e spontanea ai diversi stimoli esterni (leggi: domande o provocazioni dell’utente umano all’altro capo della cornetta), e ha concluso che non esiste, a oggi, alcuna tecnologia così avanzata. Come è possibile, allora? L’ipotesi di Madrigal è che Samantha West fosse sì una voce pre-registrata, ma le frasi da lei dette venissero azionate (come con un tasto “play”) da persone, probabilmente non molto familiari con la lingua inglese. Ma questo, ammette lo stesso Madrigal, è soltanto una supposizione.

La soluzione al piccolo e affascinante mistero per ora è lontana: il numero di Samantha West è stato cancellato.

(via)

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