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Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no e preferì dedicarsi al floppissimo Wild Wild West.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie di American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.
Il video del sassofonista che suona a un festa mentre i missili iraniani colpiscono Israele è assurdo ma vero È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.

Il calciatore misterioso

Il libro anonimo di un inside man del calcio (giocato) inglese, che svela pochi scandali ma molta ipocrisia. La nostra.

02 Aprile 2013

“Il calciatore misterioso”, forse, suona un po’ male in italiano. Sembra uno scherzo, un gioco, un finto-format per prendere in giro una qualche strampalata vecchia storia del mistero. Eppure è la traduzione letterale di “the secret footballer”, titolo originale del libro inglese. Non conoscevo nessun calciatore misterioso fino a pochi giorni fa, prima di scoprire il libro appena pubblicato (il 28 marzo) da Isbn Edizioni, fresco di uscita inglese per Guardian Books (segnalazione importante: il ricavato dalle vendite e-book verrà devoluto alla Fondazione Vialli e Mauro). Il calciatore misterioso è, dunque, un calciatore. Da un anno e mezzo tiene una rubrica sul Guardian in cui alterna aneddoti, sfoghi, retroscena, opinioni e lezioni di tattica. Tutto sul calcio, e sul gigantesco carrozzone che gira intorno al calcio. Perché se per noi, gli spettatori, il calcio è sinonimo di domenica, di novanta minuti, forse di qualche ora il giorno prima o il giorno dopo per accumulare tensione o smaltire la gioia e la delusione e gli sfottò, per un protagonista il calcio è tutto: passione, lavoro, vita pubblica e, troppo spesso, vita privata.

Intorno al calciatore misterioso c’è molta morbosità e molto marketing, e il segreto del successo della rubrica sta tutto qui: gli scommettitori alzano e abbassano le quote sulla sua reale identità, le interviste in radio sono una vetrina per captare il più piccolo dettaglio (ma la voce è sempre modificata), il Guardian stesso ha pubblicato video ammiccanti e provocanti per eccitare la curiosità. Curiosità e non sgomento (pare che l’ex Liverpool Danny Murphy sia attualmente il candidato numero uno, ed è verosimile: il calciatore misterioso è a fine carriera, ha giocato certamente in Premier League, in Nazionale, ha vinto dei premi come calciatore dell’anno, è stato uno dei migliori giovani della sua generazione e ha sprecato buona parte del suo potenziale talento) dominano nella lettura del libro, perché i retroscena svelati non sono le sconvolgenti dichiarazioni di un pentito che finalmente porta agli occhi del mondo su un vassoio d’argento un panorama fatto di droghe, doping, anti-depressivi, prostituzione d’alto bordo, partite truccate, vendute, aggiustate.

Gli anti-depressivi, per un venticinquenne in grado di affittare un jet privato per volare a Las Vegas e spendere centomila sterline, sono perfettamente normali.

Aspetta, aspetta un attimo. Il calciatore misterioso effettivamente parla di prostituzione d’alto bordo, di anti-depressivi, di partite aggiustate, di colossali bevute e follie collettive (non di doping, però). E allora perché non scandalizza? Perché le fondamenta del mondo del calcio o della società civile che intorno al calcio ruota non sono scosse da un terremoto di rivelazioni? Perché presenta tutto questo per quello che è nell’ordine della vita di un essere umano, possibilmente ricco e giovane e molto libero: la normalità. Non fate quelle facce: la prostituzione, vale a dire offrire parecchi giri di champagne a quella ragazza giovane e carina e lasciarle una generosa mancia la mattina dopo (quando non è lei a prendersela dal portafogli, di sua iniziativa e senza chiedere il permesso) è perfettamente normale. Le droghe sono normali. Le colossali bevute collettive e le conseguenti follie, ragazzate, sciocchezze: normali. Le partite aggiustate, se per aggiustate intendiamo regalare la prima rimessa laterale della partita all’avversario (è una delle scommesse tra calciatori più diffuse) o l’applicazione molto poco scandalosa del detto, invece, molto saggio e veritiero “meglio due feriti che un morto”: normali. Gli anti-depressivi, per un venticinquenne in grado di affittare un jet privato per volare a Las Vegas e spendere centomila sterline quando fino a due anni prima non si sarebbe potuto permettere nemmeno un paio di scarpe nuove per sostituire quelle Nike bucate con si ostinava a giocare a calcio nei dintorni di casa: normale, normale, normale. E anche un tantino cliché.

Io sono il calciatore misterioso è in definitiva una raccolta di aneddoti di vita vissuta su un campo da calcio e fuori, tra pressioni di media scandalistici, tradimenti e scappatelle, vacanze a Dubai, scommesse ippiche milionarie, Ferrari distrutte e scazzottate con colleghi e tifosi. È il miglior manifesto da sbattere in faccia al moralismo che vuole i calciatori come esempi di etica pubblica (la morbosità mediatica per ogni azione di un Mario Balotelli, ad esempio), come eroi nazionali, guide comportamentali. È un’esaltazione dell’ordinarietà, del relativismo monetario, uno smascheramento dell’invidia che si nasconde dietro ogni indignazione. Cosa deve scandalizzare di più: un ventenne che passa la notte con tre ragazze, su una macchina di lusso e in un hotel a cinque stelle, o un presidente pronto a versare quarantamila sterline a settimana a un mediocre impiegato della fascia destra, mandando alla lunga un club (che, non dimenticatelo, è una società, una ditta, un’azienda, con un azionariato popolare soltanto emotivo e non economico) in bancarotta? Perché il calcio è la panacea di sfogo dell’opinione pubblica per le disuguaglianze sociali del mondo occidentale? Il calciatore misterioso, come me, non lo sa. Ma dice chiaramente: non è giusto. E, nella sua straordinaria normalità di essere umano, domanda a tutti gli ipocriti lettori, suoi simili: voi, al mio posto, cosa avreste fatto?

Anonimo
Io sono il calciatore misterioso
Isbn Edizioni
192 pagine
19 euro

Nell’immagine, un dettaglio della copertina dell’edizione inglese

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