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La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.
È uscito il primo teaser di Bugonia, il film in cui Yorgos Lanthimos parla di alieni e complottisti Il film arriverà nella sale italiane a novembre e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere tra quelli in concorso a Venezia.
Anna Wintour ha annunciato che non sarà più la direttrice di Vogue America Ma ovviamente non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: resterà global editorial director di Vogue e la global chief content officer di Condé Nast.
Macron ha detto che vuole far diventare la musica elettronica francese patrimonio Unesco La musica elettronica l'abbiamo inventata noi. Solo noi abbiamo quel French Touch», ha detto, dando l'annuncio in un'intervista radiofonica.
Se c’è un posto che non soffrirà mai di overtourism è certamente il resort appena inaugurato da Kim Jong-un in Corea del Nord Il supremo leader ha partecipato alla cerimonia di apertura e si è divertito a guardare degli uomini che volavano giù dagli scivoli ad acqua.
È morta a 91 anni Lea Massari, la diva che abbandonò il cinema Dopo aver lavorato con i più grandi registi del cinema italiano, si ritirò a vita privata 30 anni fa e non tornò mai più a recitare. 

La “non recensione” di De Majo, da Studio al Corriere

29 Gennaio 2013

Oggi sul Corriere della Sera Paolo Di Stefano, nella sua rubrica Il piccolo fratello, riprende un pezzo scritto da Cristiano De Majo qui su Studio dedicato al tema del rapporto fra recensore e recensito. Scriveva De Majo:

Domanda: è deontologicamente corretto recensire una persona? Non intendo quello che facciamo tutti più o meno tutti i giorni (es. “Certo che Marco è proprio uno stronzo”), quello che intendo è recensire un libro a partire dalla simpatia o antipatia umana che si prova per il suo autore, specie nel caso se ne abbia conoscenza diretta. Il recensore non dovrebbe farsi influenzare, certo, ma quanti recensori possono dire di non essersi mai fatti influenzare in senso positivo o negativo dalla conoscenza dell’autore? Non ho statistiche precise, ma molte voci amiche nel corso del tempo mi hanno spifferato i retroscena umani di questa o quella recensione. Sono storie che sarebbero degne di inaugurare il filone cultural-giustizialista di Recensopoli.

Di Stefano riprende il tema ripartendo proprio dalle riflessioni di De Majo, e scrive:

Non conviene conoscere gli scrittori, specie se poi ci si propone di recensirli. Il critico e scrittore Cristiano De Majo nel sito rivistastudio.com confessa che avendo conosciuto Diego De Silva anni fa in una squallida pizzeria di Salerno e avendolo trovato piuttosto antipatico, finirebbe per stroncare a priori qualunque suo libro. Dunque preferisce desistere […]
Ma l’amicizia, intesa anche come affinità elettiva disinteressata, è una funzione costante nella letteratura: basti pensare all’intesa fra Montale e Landolfi, alla corrispondenza fra Contini e Gadda, alla consonanza fra Garboli e Soldati, alla vicinanza fra Gramigna e Ottieri. Ne vennero fuori splendide recensioni, èerché ogni volta il critico si spingeva oltre, cercando di capire di più, inquadrare meglio, aggiungere distinguo e argomenti. […]
Anche le antipatie, capovolgendo l’ottica di De Majo, possono avere un’origine esclusivamente letteraria, senza implicazioni personali. […]

Insomma, questione aperta. È giusto o meno recensire un libro partendo da cosa si prova per l’autore?


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