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Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.

Il Nonno e Putin

In pochi giorni, un po' di omicidi sospetti nella capitale russa. E una foto dal passato che imbarazza il premier.

21 Gennaio 2013

Forse a Mosca sono stanchi di leggere quel che scrivono i tabloid ogni volta che un russo perde la vita in Gran Bretagna (è accaduto spesso negli ultimi anni e non s’è trattato sempre di disgrazie), così hanno deciso di regolare qualche conto a casa. La settimana scorsa un giovane manager di nome Artyom Suslov è stato aggredito da tre uomini nel centro di San Pietroburgo: Suslov lavora in teatro e organizza da qualche mese uno spettacolo ispirato a Lolita che ha ricevuto critiche abbastanza pesanti da gruppi conservatori. A quanto pare i tre lo hanno anche costretto a confessare di essere un pedofilo di fronte a una telecamera.

Passa qualche giorno e il direttore del Bolshoi di Mosca, Sergei Filin, affronta un uomo in strada che lo ferisce con l’acido. Ora si trova in ospedale e rischia di perdere la vista. Non è finita. Venerdì un cecchino ha uscito il boss dei boss della mafia russa, Aslan Usoyan, conosciuto con il nome di Ded Khasan (ded significa “nonno”), mentre usciva dal suo ristorante preferito con una bella donna bionda e una decina fra gorilla e colleghi. La storia di Ded Hasan è servita a tirare fuori questa fotografia, che ha almeno una ventina d’anni e ritrae il giovane il Putin con alcuni amici. Putin è il primo sulla sinistra, porta la giacca rossa e il magione a collo alto. Per alcuni giornalisti russi, però, il personaggio più interessante è quello al centro, quello con la felpa bianca: si dice che sia proprio il boss Usoyan, e se fosse vero la fotografia proverebbe i rapporti fra Putin e la mafia russa.

La cosa si è fatta talmente seria che è intervenuto persino il portavoce del Cremlino: non so chi sia quell’uomo, ha detto Dmitri Peskov al canale Dozhd Tv, ma è chiaro che non si tratta di Usoyan. E nessuno s’è sognato di mettersi a contare quante bottiglie di birra ci siano sul tavolo (sembrano nove) e quante fiasche di vodka (a prima vista almeno tre, ma poi ci sono anche quelle di whiskey sul fondo), e qui si gioca una buona parte della differenza fra la stampa russa e quella inglese.

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