Jonathan Rinderknecht, 29 anni, aveva chiesto all'AI di fargli vedere «immagini distopiche di città in fiamme con una folla nel mezzo».
Secondo una ricerca sta per arrivare la jobpocalypse, cioè una gravissima crisi nel mondo del lavoro causata dall’AI
Una crisi che colpirà soprattutto i giovani con poca esperienza lavorativa, già ampiamente rimpiazzati dall'AI in molte aziende.

Gli studenti freschi di diploma o laurea per trovare il primo lavoro oggi non devono solo fare i conti con la concorrenza dei loro coetanei, ma anche e soprattutto con quella dell’intelligenza artificiale. L’AI infatti sta cancellando tutte le posizioni di lavoro pensate per neoassunti o personale giovane, con competenze di base e poca (o nessuna) esperienza lavorativa. Perché investire su personale da formare senza competenze specialistiche quando quelle funzioni possono essere svolte da una AI? Il Guardian riporta i preoccupanti dati di una ricerca internazionale del British Standards Institution, una ricerca che descrive quello che sta succedendo e che succederà nel mondo del lavoro con la parola jobpocalypse. Il 41 per cento delle aziende interpellate in Cina, Giappone, Australia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito hanno spiegato che ogni qual volta emergono nuove necessità lavorative, è ormai prassi aziendale esplorare soluzioni basate sull’AI prima di prendere in considerazione l’ipotesi di assumere un essere umano per svolgere un lavoro e/o risolvere un problema.
A fronte di una riduzione dei due quinti delle posizioni disponibili per i neoassunti e di un ulteriore taglio delle stesse già preventivata per il 2026, i dirigenti d’azienda interpellati nella ricerca ritengono che il gioco valga la candela. Il 55 per cento degli intervistati ritiene infatti che i benefici dell’implementazione dell’AI nelle aziende compensino ampiamente l’impatto devastante sulla forza lavoro. Molti manager ammettono inoltre che il lavoro con cui hanno cominciato il loro percorso professionale oggi non esiste più e, se anche esistesse, sarebbe svolto da una AI. Il rischio però è che si crei una contrazione tale della forza lavoro da portare a una mancata formazione professionale di un’intera generazione. Con con conseguenze sociali ed economiche ovviamente devastanti, tanto da far ritenere a molti che una jobpocalypse sia solo questione di tempo.

Husamettin Dogan, uno dei 51 condannati nel primo processo, aveva fatto appello eccependo di non sapere che la donna fosse stata drogata dal marito.

Ma anche se prendesse non cambierebbe nulla, perché Fred Ramsell, neo Premio Nobel per la Medicina, il telefono lo ha anche spento.