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22:13 martedì 16 settembre 2025
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.
La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.
Tra i candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film usciti in Italia quest’anno Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.
Versace Embodied non è una campagna ma una conversazione sulla cultura Capitolo primo (di una nuova serie): Versace si racconta attraverso fotografia, poesia, musica e oggetti d'archivio, sotto la direzione creativa di Dario Vitale.

Se l’Apocalisse deve arrivare ma…

24 Maggio 2011

Ovvero: se sei tra quelli che erano (o sono) convinti che l’Apocalisse, il Giorno del Giudizio, il Doomsday arriverà a breve o doveva arrivare poco fa, come prenderesti (o hai preso) l’eventuale fallimento della tua ipotesi? Per qualcuno il triste momento è arrivato appena due giorni fa, il mattino del 22 maggio. Dopo lo scampato pericolo del terremoto di Roma, possiamo asciugarci il sudore dalla fronte anche con questa notizia.

In realtà la questione non è nuovissima, ma ovviamente nell’ultima settimana se ne è parlato molto, in rete ma anche nelle strade, soprattutto negli Stati Uniti: il predicatore Harold Camping, 89enne (anche direttore della stazione Family Radio) ha sostenuto per mesi che il Giorno del Giudizio sarebbe dovuto arrivare il 21 maggio 2011. Lo ha fatto sulla base di precisi calcoli, fatti con date e numeri e indizi presi dalla Bibbia stessa, oltre che da alcune lettere di San Pietro. E, a voler essere pignoli, Camping una previsione di Apocalisse l’aveva già fatta una volta, nel 1992. Sarebbe dovuta arrivare due anni dopo, nel ’94. Ma, in barba al “perseverare è diabolico”, Camping did it again. Dell’evento se ne è parlato moltissimo ormai, e negli Usa l’associazione del reverendo ha anche comprato innumerevoli spazi pubblicitari, spendendo una cifra superiore al milione di dollari. E pensare che c’è chi si lamenta della campagna della Moratti.

Ma come hanno reagito i credenti alla – fallita – parola di Camping? È molto difficile ipotizzarlo, perché da qualsiasi parte la si guardi, non si può evitare di cadere nel paradosso. Paradosso è nella felicità, perché significherebbe che la fede che animava la speranza, forse, così salda non era. O che la paura era superiore alla fiducia. O che la terra è forse un posto migliore del paradiso, o che il lattaio è più simpatico di Gesù. Paradosso nella tristezza, e non c’è bisogno di specificare perché è paradossale essere scontenti di non essere passati all’altro mondo.

La Reuters, per esempio, ha intervistato Robert Fitzpatrick, uno dei seguaci di Harold Camping, che ha speso 140.000 dollari in donazioni alla campagna del predicatore. Fitzpatrick era in Times Square, con in mano una Bibbia e dei volantini. Tutto quello che è riuscito a dire, dopo che le 6 di pomeriggio erano passate (l’orario previsto era quello) è un “I don’t understand” ripetuto più volte, probabilmente con voce scossa e delusa, una reazione che, onestamente, può scatenare un misto di tenerezza e riso.
Keith Bauer è invece un camionista, e ha guidato per giorni e giorni su un minivan con tutta la famiglia, dal Maryland ad Auckland, California, sede di Family Radio. Bauer, allAssociated Press, ha fatto un discorso un po’ più ragionato. “Ci speravo, perché credo che il paradiso sarebbe stato un posto migliore di questa terra” dice, però aggiunge, saggiamente “Ma è Dio che ci guida, non Harold Camping”. Al Los Angeles Times lo stesso Bauer aggiunge: “Se c’è qualcuno con cui devo essere arrabbiato, quel qualcuno sono io”.

Per quanto riguarda l’Italia, ansa.it segnala che ben 38 famiglie di connazionali sono partite da varie località per riunirsi ad aspettare l’Apocalisse in una cittadina dello Yucatan, Messico. E come segnala ilpost.it, riprendendo il blog (sempre interessante) di Paolo Attivissimo, anche in Italia sono apparsi manifesti pubblicitari.
Per quanto riguarda Camping stesso non ci sono dichiarazioni, se non quella della figlia sessantenne Sue Espinoza. La sera del 21,  intervistata sempre dal LA Times, ha dichiarato solo che “c’è tempo fino a mezzanotte”.
Noi di Studio, per sicurezza, saltiamo sul carro dei vincitori e ve ne parliamo oggi, 24 maggio 2011. Alla prossima Apocalisse.

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