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00:37 sabato 27 settembre 2025
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A novembre gli Stati che parteciperanno all’Eurovision dovranno votare per l’esclusione di Israele

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26 Settembre 2025

Dopo che Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Islanda e Slovenia, hanno minacciato di boicottare la prossima edizione dell’Eurovision in caso di partecipazione di Israele, la European Broadcasting Union ha indetto una votazione per prendere una decisione definitiva. Si terrà a novembre e tutti i paesi partecipanti saranno tenuti ad esprimere una preferenza. Se vogliamo guardare ai casi passati, già dopo che la prima unità di fanteria russa aveva messo piede in Ucraina, la Russia era stata esclusa dal Contest. Nel frattempo, Israele ha continuato a partecipare negli ultimi due anni nonostante le controversie sulla sua partecipazione. Ma le proteste per la partecipazione di Israele all’Eurovision non sono iniziate ieri. Ci ricordiamo perfettamente dell’esclusione dall’Eurovision svedese del cantante olandese Joost Klein che nel 2024 è stato squalificato dopo i commenti contro la cantante israeliana (colpevole di non aver mai affrontato il tema del genocidio e occupazione di Gaza). L’evento di quest’anno in Svizzera  è stato caratterizzato da proteste a favore della Palestina intorno alle sale da concerto e da bandiere sventolate dalla platea.

Nonostante le proteste, l’emittente che ospiterà questa edizione, l’ORF austriaca, come riporta il Guardian, ha espresso ottimismo sul fatto che l’evento si svolgerà anche in caso di boicottaggi e della conseguente perdita dei contributi delle emittenti. Come si può leggere, anche se è necessario un traduttore ebraico-italiano, sul sito del KAN (l’ente televisivo israeliano) l’emittente esprime la speranza di partecipare, tirando in causa il fatto che Israele è uno dei concorrenti più longevi (la sua prima apparizione all’Eurovision è del 1973) e che il Song Contest dovrebbe rappresentare un simbolo di cooperazione, gentilezza e fratellanza oltre che essere apolitico. Per escludere un partecipante dall’Eurovision, la votazione richiede la maggioranza non inferiore al 75 per cento, ma, interrogata dal Times of Israel, l’EBU ha confermato che il voto online all’inizio di novembre sarà solo a maggioranza semplice, il che significa che se oltre il 50% dei 68 membri lo deciderà, Israele sarà escluso dalla competizione.

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