In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram
Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.

Da mercoledì, il movimento Bloquons tout (blocchiamo tutto, in italiano) sta paralizzando la Francia. I manifestanti hanno tentato di impedire il passaggio in autostrada, eretto barricate e attaccato la polizia. I rivoltosi si sono scagliati contro il Presidente Emmanuel Macron, l’élite politica e i tagli alla spesa previsti dalla politica di “austerity” francese. Le autorità hanno dispiegato oltre 80 mila agenti di sicurezza in tutto il Paese, rimuovendo le barriere, disperdendo la folla con gas lacrimogeno, idranti e, all’occorrenza, delle cariche.
Nel tardo pomeriggio di mercoledì, come scrive Associated Press, il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha dichiarato che quasi 200 mila persone sono scese in piazza in tutto il Paese. Numeri abbastanza diversi li ha dati il sindacato Cgt, una delle più grandi confederazioni francesi, che ha parlato di circa 250 mila manifestanti. Il ministero dell’Interno ha riferito di oltre 450 arresti, centinaia di persone prese in custodia, una dozzina di agenti feriti e oltre 800 manifestazioni di protesta più o meno grandi, più o meno violente, che vanno da cortei a incendi, in tutto il Paese. Retailleau ha parlato di sconfitta per la protesta, nonostante questi numeri facciano pensare tutt’altro.
La “chiamata alle armi” del 10 settembre, come riporta Euronews, è stata fatta per la prima volta in un post pubblicato a maggio su Telegram nel gruppo Les Essentiels France, che diffonde quasi esclusivamente messaggi antigovernativi. Gli appelli del gruppo hanno ottenuto una notevole risonanza sui social da quando l’ormai ex Presidente del Consiglio francese François Bayrou ha annunciato drastici tagli al bilancio lo scorso 15 luglio. I disordini si sono aggravati nel giorno in cui il conservatore Sebastien Lecornu ha assunto la carica di Presidente del Consiglio, incarico conferitogli da Macron dopo la caduta del governo Bayrou.
1/ Tout est parti d’un canal Telegram, Les Essentiels, en mai dernier.
L’appel au « blocage du pays » le 10 septembre s’est vite diffusé sur tous les réseaux : X, TikTok, Facebook, Telegram. pic.twitter.com/8lrLJwI2a3
— Visibrain France (@visibrainFR) August 26, 2025
A molti e da molti punti di vista, Bloquons tout ricorda il movimento dei gilet jaunes, ma i numeri non giustificano (almeno al momento) questo accostamente: i gilet gialli, infatti, riuscirono a portare in piazza e nelle strade più di tre milioni di francesi.