“Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
L’ultimo film della saga di Mission: Impossible è stato trasmesso gratuitamente su YouTube, ma ha potuto “vederlo” solo chi conosce l’alfabeto Morse
E il pubblico sembra aver molto apprezzato l'iniziativa, a giudicare dai commenti che si leggono su YouTube.

Senza dubbio una delle più strane trovate pubblicitarie della storia del cinema, quella di Paramount. La casa di produzione ha infatti reso disponibile per un giorno intero, gratuitamente, in streaming su YouTube, l’ultimo capitolo della saga di Mission: Impossible. Strano, direte voi, com’è possibile che uno studio hollywoodiano faccia vedere gratis, per 24 ore, uno dei suoi titoli di punta, un film che tra l’altro non è ancora stato distribuito sulle piattaforme streaming (è disponibile a noleggio, però, ed è per promuovere questo fatto che Paramount ha fatto quello che ha fatto). E infatti c’è l’inghippo: è vero che tutto Final Reckoning è stato disponibile tra il 19 e il 20, gratuitamente, in streaming su YouTube, ma è anche vero che era una versione del film inaccessibile alla stragrandissima maggioranza del pubblico: un “adattamento” in alfabeto Morse, ogni singola lettera della sceneggiatura tradotto in punti e trattini.

Uno screenshot del live streaming di Mission Impossible: Final Reckoning, gratuito e in alfabeto Morse, su YouTube
L’annuncio di questa particolare distribuzione del film è arrivata dal profilo X ufficiale dello stesso, con un messaggio che diceva: «La missione è compromessa. Quindi ci è rimasta solo una possibilità: rivelare tutto. Il film è su YouTube». Moltissimi, ovviamente, hanno cliccato sul link che indirizzava al canale YouTube di Paramount e si sono ritrovati davanti a un’immagine, un disegno di un radiotrasmettitore dell’Imf – l’Impossible Missions Force – dal quale si sentivano chiaramente arrivare dei segnali acustici. Ci è voluto poco perché gli investigatori di internet si mettessero al lavoro e capissero che i segnali che arrivavano da quella radio era lettere e numeri in codice Morse. Lettere e numeri che componevano le parole, le frasi, le pagine della sceneggiatura di Final Reckoning. Nella descrizione del video, una sfida: «A secure livestream of Mission: Impossible – The Final Reckoning full movie is running now. But the Entity has infiltrated every major streaming platform, so this livestream was compromised. The full script had to be transmitted in Morse Code to avoid detection. We need your help decoding it. Your mission begins now».
In molti hanno accettato la sfida e, sembra, abbiano decrittato tutto quello che c’era da decrittare. L’idea è piaciuta, i fan si sono divertiti, e infatti lo spazio commenti del live streaming, ora conclusosi, è pieno di complimenti per la trovata e inviti a farlo ancora.

Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.

Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?