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19:49 sabato 13 settembre 2025
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.

Adesso c’è una lettera di centinaia di artisti a difesa di Jonathan Glazer

08 Aprile 2024

È passato quasi un mese dalla cerimonia degli Oscar, ma continua il tumulto di opinioni, accuse e difese, contro il discorso di ringraziamento del regista Jonathan Glazer. Un chiarimento editoriale: qui siamo tutti molto consci che le polemiche contro Glazer siano pretestuose, e disoneste, e manipolatorie: c’è un articolo che spiega meglio tutte queste posizioni qui. Ma in questo momento storico in cui anche Masha Gessen viene accusata di antisemitismo e revisionismo storico, tutto è evidentemente permesso.

Le parole esatte del discorso di Glazer il 10 marzo sono state: «Our film shows where dehumanization leads, at its worst. It shaped all of our past and present. Right now we stand here as men who refute their Jewishness and the Holocaust being hijacked by an occupation, which has led to conflict for so many innocent people. Whether the victims of October the 7th in Israel or the ongoing attack on Gaza, all the victims of this dehumanization, how do we resist?». Tradotte, suonano più o meno così: «Il nostro film mostra dove porta la disumanizzazione, nella sua forma peggiore. Oggi siamo qui in quanto persone che rifiutano il fatto che la loro ebraicità e l’Olocausto siano strumentalizzati da un’occupazione, che ha portato al conflitto per così tanti innocenti. Che siano le vittime del 7 ottobre in Israele o dell’attacco in corso a Gaza, tutte le vittime di questa deumanizzazione: come possiamo resistere?».

C’era stata, nei giorni successivi alla cerimonia, una lettera contro Glazer firmata da circa 500 tra attori, registi, sceneggiatori, produttori e addetti ai lavori del cinema internazionale. Secondo i firmatari della lettera, il fatto che Glazer nel suo discorso abbia usato la parola «occupazione» rappresenta un chiaro tentativo di «distorcere la storia», perché contribuisce a diffondere un racconto secondo il quale persone nate e cresciute in quella terra, figlie e nipoti di persone nate e cresciute in quella terra, cittadini di uno Stato riconosciuto dalle Nazioni unite, sarebbero occupanti.

Ora c’è un’altra lettera, questa volta in difesa del regista. È firmata da più di 150 professionisti di Hollywood, anche in questo caso tutti ebrei. Tra loro, Joaquin Phoenix, Joel Coen, Elliott Gould, Rain Phoenix, Naomi Klein, Tavi Gevinson e Chloe Fineman. Dicono, i firmatari, di essere «preoccupati di vedere certi nostri colleghi rappresentare in modo fuorviante le sue dichiarazioni». E poi: «Gli attacchi a Glazer sono una distrazione pericolosa dalla campagna militare di Israele, che ha già ucciso più di 32.000 palestinesi a Gaza, e portato centinaia di persone sull’orlo della fame. Piangiamo tutti i morti in Palestina e Israele di tutti questi decenni, inclusi i 1200 israeliani uccisi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre e i 253 ostaggi». «Rifiutiamo la falsa scelta tra la sicurezza per gli ebrei e la libertà per i palestinesi», scrivono ancora.

All’inizio di aprile, in un’intervista al magazine Variety, Ken Loach aveva difeso Glazer, definendolo molto coraggioso e aggiungendo una considerazione: «Sono sicuro che avesse messo in conto le possibili conseguenze, il che lo rende ancora più coraggioso».

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