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Il nuovo regolamento per la tutela dei minori online in Regno Unito ha bloccato i post sulla guerra in Ucraina e Gaza Sono stati tra i primi contenuti online a essere oscurati dalle nuove regolamentazioni inglesi, prima di pornografia e video violenti.
L’assessore ai grandi eventi del comune di Roma sta facendo di tutto per portare gli Oasis in città Anche se al momento la reunion dei fratelli Gallagher non prevede l'Italia, Roma si è già fatta avanti con insistenza. 
La campagna pubblicitaria di Sydney Sweeney per American Eagle è sempre più un caso politico Dopo le polemiche sullo slogan scelto per accompagnare le foto a difendere l’attrice è intervenuta anche la Casa Bianca.
È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.
Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il 70 per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton, in Massachusetts, i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.

La guerra dei droni va su Instagram

13 Novembre 2012

330 attacchi da gennaio a novembre, quasi due al giorno: è il bottino di guerra americano per quanto riguarda le offensive guidate dai droni (ormai superfluo spiegare ancora cosa sono e come funzionano, ma se proprio volete approfondire qui c’è tutto quello che c’è da sapere) – e parliamo soltanto di Afghanistan. Aggiungeteci Pakistan, Yemen, Somalia, e i numeri si alzeranno ancora.

Delle principali controversie della guerra “robotica” comandata a distanza si è discusso molto e ancora si discuterà – guerra sublimata, guerra difficile da sentire come “reale”, guerra quasi astratta e virtuale – ma ora qualcosa sta cambiando: James Bridle (blogger trentunenne, uno degli esponenti di punta della nuova scena tecnologica londinese che avevamo incontrato e intervistato sul numero 9 di Studio) ha creato Dronestagram, un Tumblr in cui si porta la guerra su Instagram. Bridle si aggiorna riguardo gli attacchi di droni sul Bureau of Investigative Journalism, risale alla location esatta utilizzando Google Maps e “instagramma” lo scatto. Non mancano, come pop-up, le informazioni geografiche, temporali e statistiche su feriti e caduti. Non sempre Bridle è però in grado di scattare l’esatta coordinata dell’attacco, e alcune “location” devono per necessità di cose avere un’approssimazione di qualche chilometro. Per far diventare, come scrive lui stesso, la guerra astratta “un po’ più reale”.

La spiegazione dello stesso Bridle riguardo al suo progetto è la seguente:

Wadi al Abu Jabara. Beit al Ahan. Jaar. Dhamar. Al-Saeed. Tappi. Bulandkhel. Hurmuz. Khaider khel.

These are the names of places. They are towns, villages, junctions and roads. They are the names of places where people live and work, where there are families and schools. They are the names of places in Afghanistan and Yemen, which are linked by one thing: they have each been the location of drone strikes in the past couple of months. (The latest was in the early hours of November 7th, the night of the US election.)

They are the names of places most of us will never see. We do not know these landscapes and we cannot visit them.

What can reach them are drones, what can see them—if not entirely know them—are drones. At anywhere between five and fifty thousand feet, the drones are impervious to the weapons of the people below them, and all-seeing across the landscape. Drones are just the latest in a long line of military technologies augmenting the process of death-dealing, but they are among the most efficient, the most distancing, the most invisible. These qualities allow them to do what they do unseen, and create the context for secret, unaccountable, endless wars. Whether you think these killings are immoral or not, most of them are by any international standard illegal.

For a few weeks now, I have been posting images of the locations of drone strikes to the photo-sharing site Instagram as they occur (there’s more on the methodology below). Making these locations just a little bit more visible, a little closer. A little more real.

Visita Dronestagram

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