Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.
È uscito il primo trailer di Ferrari di Michael Mann
«Due oggetti non possono mai occupare lo stesso spazio, nello stesso momento», il trailer di Ferrari, uscito da qualche ora, si apre con questa legge della fisica conosciuta come Principio di esclusione di Pauli. Poco importa, comunque, perché «se sali su una delle macchine di Enzo Ferrari», interpretato da Adam Driver, «sali per vincere». Il ritratto che Michael Mann fa del fondatore di Ferrari parte dalle origini, quando quelle automobili rosso fuoco su cui l’imprenditore spendeva fin troppi soldi andavano ancora sorprendentemente piano. Eppure, la lentezza talvolta è indice di qualità e Mann, che ha impiegato 30 anni per realizzare questo film, lo sa bene. Con l’azienda di famiglia a un passo dalla bancarotta e un matrimonio compromesso dalla morte prematura del figlio Dino, Enzo Ferrari prova a riprendere in mano la sua vita tra due donne, interpretate da Penelope Cruz e Shailene Woodley, due figli e un’unica, accecante passione: le macchine da corsa.
Al di là della trama, di cui, come è prevedibile, per il momento appaiono solo pochi frammenti, nel trailer risalta già l’interpretazione di Driver, nello specifico spicca l’accento con il quale fa parlare il suo Ferrari. È quasi impossibile non sentirlo: il “th” inesistente, l'”h” aspirata, la divisione in sillabe ben marcata. In qualche modo fastidioso, ha scritto World of Reel, e praticamente indistinguibile da quello che aveva usato per Maurizio Gucci. Già all’epoca di House of Gucci, infatti, quell’interpretazione stereotipata dell’italiano medio che parla inglese non era passata inosservata. Nello specifico, Pierfrancesco Favino aveva provato a rivendicare una sorta di “prima gli italiani” per i ruoli italiani. Per capire fino in fondo se si tratterà dell’ennesima interpretazione macchiettistica non resta che aspettare la data di uscita, prevista per il 25 dicembre.

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.

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