Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Il 2020 ha visto la rinascita dei glory hole

Se c’è una cosa che la pandemia ha messo definitivamente in stand by per molte persone, è la loro vita sessuale. Per ovviare a questo spiacevole inconveniente, in molti si sono attrezzati come potevano, al punto da riportare in auge una delle istituzioni dei club gay dagli anni Sessanta in poi: i glory hole. Come riporta Slate, infatti, i glory hole hanno trovato nuova vita nella pandemia e sono addirittura sostenuti dai funzionari della sanità pubblica che in diversi stati hanno alluso (se non apertamente raccomandato) a questo vecchio escamotage per ridurre al minimo la possibilità di contrarre il Coronavirus senza rinunciare al sesso occasionale.
Il B.C. Centre for Disease Control del Canada e il Department of Health and Mental Hygiene di New York, fra gli altri, hanno raccomandato, in un modo o nell’altro, l’uso dei glory hole per gli incontri sessuali. A New York, il bollettino ufficiale sul sesso sicuro ai tempi del Covid non li menziona direttamente, ma consiglia ai residenti di «rendere [il sesso, ndr] un po’ stravagante» e di «essere creativi con posizioni sessuali e barriere fisiche, come i muri». Come spiega Slate, «i glory hole limitano il contatto faccia a faccia che è potenzialmente pericoloso, ma non è chiaro quali siano i loro rischi. Ciò dipende in parte dall’ambiente che li ospita e da altri fattori; intanto, i ricercatori hanno rilevato il virus nello sperma, ma non hanno stabilito se il Covid-19 possa essere trasmesso dal liquido seminale. Tuttavia, se le persone continueranno a fare sesso con estranei, come i funzionari della sanità pubblica hanno ampie ragioni di credere, i glory hole potrebbero essere tra i luoghi più sicuri». I glory hole sono spesso considerati «una reliquia di un’era diversa e più oscura del sesso omosessuale». Hanno una lunga storia, ma via via che la comunità Lgbtq+ è uscita allo scoperto, rivendicando i propri diritti, sono gradualmente passati di moda. Nel 2018, un museo australiano ne ha aggiunto uno alla sua collezione, ritenendolo un oggetto degno di interesse culturale.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.