Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Come le app di incontri si stanno adattando al Coronavirus
«Stavo chattando con un uomo su Tinder, e quando gli ho detto che ero in viaggio per un lavoro mi ha risposto “con il Coronavirus? Ma sei pazza” e non mi ha più scritto». Riportando il tweet della conduttrice Nicole Byer, il Guardian ha analizzato la situazione da Coronavirus dal punto di vista degli utenti delle dating app, riflettendo sul fatto se sia opportuno, e soprattutto utile, continuare a usare le app di incontri anche in questo momento.
Perché le dating app, comunque, al Coronavirus si sono adattate, avvertendo i loro utenti dei rischi che incorrono nel frequentare persone e contemporaneamente avvertendoli del rischio opposto, quello psicologico dell’auto isolamento. OkCupid, tra queste, ha deciso di aggiungere la domanda «Il Coronavirus influisce sulle tue frequentazioni?» tra quelle del questionario da compilare all’inizio dell’iscrizione per creare il proprio profilo e per trovare profili affini. Una decisione presa dalla società dopo aver notato un aumento significativo nel numero di menzioni del virus da parte dei profili nel Regno Unito tra gennaio e marzo.
Eppure, proprio in Inghilterra, gli utenti sarebbero ancora disposti a incontrare persone e sconosciuti nonostante l’emergenza, con il 93 per cento che ha affermato che continuerebbe a organizzare appuntamenti. Non solo, stando ai dati raccolti da OkCupid, la piattaforma avrebbe registrato un aumento di conversazioni tra utenti del 7 per cento in soli cinque giorni. Tra le app che stanno adottando un approccio specifico per il Coronavirus, c’è Tinder che ha iniziato ad avvertire i suoi utenti dei rischi di incontrarsi di persona, con un messaggio sulla schermata iniziale che ricorda di disinfettarsi sempre le mani e magari anche il telefono. Anche Hinge ricorda di lavarsi le mani «prima di smezzare con la tua metà una porzione di patatine. Condividete il cibo, ma non i germi».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.